Il sorteggio dei gironi per l’edizione 2018/2019 di Champions League non ha sorriso al Napoli, questo è sicuro. Ma la squadra di Ancelotti, che affronterà Paris Saint Germain, Liverpool e Stella Rossa nel Gruppo C, non lascerà nulla di intentato, anche se parte solo come terza forza in un girone che difficilmente poteva essere più agguerrito di così. Ecco le quattro pretendenti al passaggio del turno.
Il Napoli di De Laurentiis non è stato fortunato nel sorteggio di Champions League di giovedì scorso. Partendo dalla seconda fascia poteva augurarsi qualcosa di più agevole. Ma potrebbe comunque sorprendere. È vero, nell’ultima sessione di mercato il Napoli non ha fatto nessun colpo roboante. Però il club partenopeo, oltre ad essere riuscito a trattenere i suoi pezzi da 90, si è assicurato un fuoriclasse della panchina come Carlo Ancelotti, dal volto molto più europeo rispetto a Sarri, e questa sarà la forza degli azzurri in questa edizione della Champions League. Certo, rimane ancora da capire di che allarme si parla osservando l’inizio del campionato in cui il Napoli ha sempre subito gol prima di farne. Ma questo girone è un girone molto stimolante per l’ambiente e per il processo di crescita della squadra. Il Napoli dovrà cercare di fare del San Paolo un fortino inespugnabile, conquistando più punti possibili a Fuorigrotta. La prima delle tre terribili trasferte che aspettano ad Hamsik e compagni sarà contro la Stella Rossa – in linea teorica la più agevole delle tre – ma il Marakana di Belgrado è uno degli stadi più caldi del mondo e sarà una battaglia. Ma è proprio nel match del 18 settembre che il Napoli si giocherà molte delle sue chance di passaggio del turno. Se ne uscirà coi 3 punti potrà definirsi l’outsider del gruppo C. Un passo alla volta, un’impresa alla volta.

Il Paris Saint Germain è di diritto la prima forza del Gruppo C di Champions League. E osservando la rosa a disposizione del nuovo tecnico Thomas Tuchel, può essere anche una delle principali pretendenti alla vittoria finale. Tuchel, ex allenatore del Borussia Dortmund, è però una piccola incognita. Perché nonostante il tecnico tedesco abbia fatto molto bene nelle sue esperienze con BVB e Mainz, trovarsi a gestire una squadra infarcita di campioni non sarà facile. Ma l’inizio di stagione è stato confortante: i campioni di Francia hanno messo a segno 13 gol, subendone solo 4, nelle prime quattro giornate di campionato, collezionando 12 punti. Il torneo nazionale non sembra dare grande stimoli ai parigini, il cui obiettivo è arrivare al Wanda Metropolitano il primo giugno e regalare a Nasser Al-Khelaifi la coppa che sogna da diversi anni. I parigini, causa Fair Play Finanziario, hanno rischiato di perdere il fenomeno neo campione del mondo Mbappé. Ma alla fine il numero 10 francese è rimasto a Parigi e con lui il suo talento. Al suo fianco avrà gente del calibro di Neymar e Di Maria, che agiranno alle spalle dell’ex Napoli Cavani. Con Buffon in porta, Verratti e Rabiot a centrocampo, il PSG fa tremare tutti, al di là di chi sia seduto in panchina.
Fa quasi sorridere pensare al Liverpool solo come seconda forza del gruppo C di Champions League, ma di fatto è così. La squadra di Klopp non ha nascosto di voler migliorare il risultato della scorsa stagione, in cui è stata vice-campione d’Europa e quarta classificata in Premier. I Reds vogliono vincere la sesta Champions League/Coppa dei Campioni della loro storia. Per farlo hanno eliminato i punti deboli dell’anno passato (venuti allo scoperto soprattutto nella finale contro il Real Madrid). L’acquisto numero 1 è stato infatti il numero 1 della squadra: Alisson. L’ex portiere della Roma ha già fatto vedere le sue qualità nel primo scorcio di stagione, incassando solo un gol e aiutando la squadra ad essere capolista in campionato con quattro vittorie su quattro. Il Liverpool è una squadra famelica e frenetica, fatta di giocatori perfetti per il gioco del suo allenatore. Ritmo, verticalizzazioni, dribling e velocità. Salah, Firmino e Mané. Il Liverpool ha le carte per arrivare ancora più in alto, lo scoglio Gruppo C è alla sua portata.

In quarta fascia, spesso, si trovano squadre abbordabili, alle prime partecipazioni nelle competizioni continentali e che hanno poche armi da sfoderare in campo internazionale. Ma non è stato il caso del Gruppo C di questa edizione della Champions League. È vero, la Stella Rossa di Belgrado non partecipa alla massima competizione europea dal 1992 (dopo aver vinto l’edizione del 1991), ma conquistare 3 punti al Marakana di Belgrado è tutt’altro che semplice. Nessuna delle avversarie andrà in Serbia a fare una passeggiata. Il Marakana è uno di quegli stadi che ti fanno amare questo sport. Uno di quegli stadi che fanno la differenza, tra i più prestigiosi e caldi nel mondo. È questa la forza principale dei biancorossi, che tornano in Champions League dopo aver ben figurato l’anno scorso in Europa League ed aver vinto il titolo nazionale soffiandolo ai rivali del Derby Eterno del Partizan. In più hanno aggiunto alla propria squadra l’ex Genoa e Sassuolo Richmond Boakye, che andrà a giocare davanti nel 4-2-3-1 di Vladan Milojevic, che può contare anche su due ottime ali offensive come il brasiliano Cafù e il tedesco Marin (visto anche in Italia). I giornali serbi hanno definito la Stella Rossa dell’anno passato una macchina quasi perfetta e quest’anno puntano a bissare i trionfi dell’anno passato e ad alimentare i sogni dei Delije (la fazione più calda del tifo biancorosso, che potrebbe tradursi in ragazzi coraggiosi). Il Marakana è pronto a tornare alla sua dimensione continentale.
Luca Matteuzzi