Charles Baudelaire, il primo dei poeti maledetti

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Di Redazione Metropolitan

Charles Pierre Baudelaire nacque a Parigi il 9 settembre 1821. Rimasto orfano di padre all’età di 6 anni, crebbe con sua madre, con la quale però sviluppò un rapporto malsano. Quest’ultima infatti decise ben presto di risposarsi con un uomo dal carattere freddo e rigido. Il piccolo Charles considerò questo gesto come un vero e proprio tradimento e sviluppò un costante impulso di vendetta nei suoi confronti. Viene ad oggi considerato il padre del Simbolismo, nonché uno dei più importanti esponenti della poesia francese.

“I fiori del male” e la censura

Nel 1857 venne pubblicata quella che poi sarebbe diventata l’opera più importante di Charles Baudelaire: Les Fleurs du Mal. Si tratta di una raccolta di 100 poesie che rappresentano perfettamente lo stile dell’autore. I componimenti sono caratterizzati da temi lugubri come il peccato, la sofferenza e il satanismo. Al centro di tutto non può che esserci la morte, vista come fonte di salvezza. Per raggiungerla è però necessario attraversare un inferno, ovvero la vita. Il poeta esprime così la propria volontà di “estrarre la bellezza dal male”.

In quello stesso anno Baudelaire venne processato dallo stesso procuratore che aveva messo sotto accusa Madame Bovary di Gustave Flaubert. L’accusa era quella di “offesa alla morale pubblica e al buon costume”. L’autore e il suo editore furono costretti a pagare una multa di 300 franchi ed eliminare 6 poesie dalla raccolta, ovvero quelle considerate meno accettabili al tempo. Queste ultime verranno poi inserite dal poeta in una successiva raccolta del 1866: Les Épaves (I Relitti).

Charles Baudelaire ed il maledettismo

L’espressione “poeta maledetto” sta ad indicare un artista in conflitto con la società del suo tempo, che spesso conduce uno stile di vita pericoloso ed autodistruttivo. Chi meglio di Baudelaire può essere identificato in questa figura? Il poeta ebbe infatti una vita sregolata caratterizzata da vizi e ribellione. Nel 1848 prese parte ai moti rivoluzionari parigini, schierandosi contro il suo patrigno, un tenente colonnello. Ebbe diversi problemi di salute mentale e tentò il suicidio tre volte. Il suo stile di vita influenzò molto numerosi artisti che gli succedettero come Paul Verlaine, Arthur Rimbaud, Guy de Maupassant ed Antonin Artaud.

Baudelaire è il primo veggente, re dei poeti, un vero Dio. Benché vissuto in un ambiente troppo artistico; e la forma tanto vantata è in lui meschina. Le invenzioni dell’ignoto richiedono forme nuove.

Arthur Rimbaud

Ludovica Nolfi

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