Esteri

La centrale nucleare di Chernobyl è “completamente ferma”: c’è rischio di rilascio di materiale nucleare

Mosca ferma completamente la centrale nucleare di Chernobyl. La centrale nucleare non comunica più dal momento in cui le forze armate russe hanno preso il controllo della zona. Non solo la comunicazione sarebbe stata interrotta, ma anche la centrale elettrica di Chernobyl risulta essere staccata. Questo potrebbe comportare perdite di materiale nucleare.

I rischi della mancata comunicazione con Chernobyl

A causa dei combattimenti armati nella zona, l’attività della centrale di Chernobyl è stata soppressa. Già ieri l’Aiea aveva fatto sapere di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia di Chernobyl” e questo potrebbe comportare un rilascio di materiali nucleari. Infatti, l’azienda statale ucraina che si occupa del nucleare nella nazione ha affermato che l’autonomia dei generatori è di 48 ore, dopo questo lasso di tempo i sistemi di raffreddamento utilizzati per i depositi del materiale radioattivo cesseranno di funzionare portando al rischio di un rilascio di radiazioni.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmyutro Kuleba si rivolge così su Twitter:

“L’intera linea di alimentazione della centrale nucleare di Chernobyl e tutti i suoi impianti nucleari controllati dall’esercito russo sono stati danneggiati. Chernobyl è diseccitato. Invito l’intera comunità internazionale a chiedere immediatamente alla Russia di cessare il fuoco e di consentire alle squadre di riparazione di ripristinare la fornitura di elettricità il prima possibile”

La centrale nucleare spenta dal 1986

Chernobyl è una centrale non attiva, spenta dopo l’incidente del 1986. Sono ormai decenni che la centrale quindi non ha più reazioni nucleari. Il nocciolo che esplose nell’incidente venne completamente ricoperto di cemento armato, rinominato il “sarcofago”. E’ quindi impossibile che fuoriescano delle radiazioni da quella copertura.

Nonostante ciò, rimangono il materiale residuo dell’attività della centrale e del combustibile esaurito che per non rilasciare alcun materiale nucleare ha bisogno di un continuo raffreddamento. E’ proprio questo l’elemento di preoccupazione in queste prossime 48 ore, quando l’autonomia dei generatori cesserà di funzionare. Sebbene, l’Aiea rassicura dicendo: “Il calore residuo del combustibile esaurito e il volume dell’acqua sono sufficienti a mantenere bassa la temperatura senza bisogno di elettricità”.

Camilla Tecchio

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