Giulio Milani, 52enne militante no vax di Massa, rivendica alle agenzie l’aggressione all’ex premier Giuseppe Conte.
Nato nel 1971, piccolo editore, Milani si autodefinisce ex militante cinquestelle anche se il Movimento lo smentisce, è candidato alle prossime elezioni comunali per «Massa Insorge», una lista avversaria a quella dei Cinque Stelle.
Nei giorni scorsi, sui social se la prendeva contro il Green Pass di Draghi e contro il lockdown di Conte. E su quest’ultimo fronte chiamava in causa i partiti a un «confronto pubblico»: «Sono disposto a parlarne con chiunque abbia il coraggio di metterci la faccia», ha scritto con una frase che ora assume un significato assai diverso.
«Quest’anno non tapparti il naso, vota Massa Insorge», è il meme che Milani diffonde, con tanto di immagine di una mascherina chirurgica barrata con una croce. La lista, nel suo programma elettorale, se la prende con «il golpe bianco di Giuseppe Conte» e confessa: «Appena ho preso coscienza di cosa avrebbe significato per la vita democratica, sociale, psicologica ed economica del Paese accettare il lockdown totale, ho pianto. Sono stato assalito dalle lacrime».
Di sé Milani racconta di aver scritto libri, lanciato penne emergenti, curato antologie di poeti dissidenti come «Noi siamo l’opposizione che non si sente».
Evento elettorale del Movimento 5 stelle a Massa, in Toscana: i prossimi 14 e 15 maggio, alle elezioni comunali, corre per la carica di sindaco la grillina Daniela Bennati. Giuseppe Conte scende dall’auto. Sono le 16.10 circa di venerdì 5 maggio. Inizia a salutare i sostenitori: c’è chi prova a scattarsi un selfie, chi a dare una pacca al presidente grillino. Si avvicina una persona fingendo di voler stringere la mano a Conte. All’improvviso, gli tira uno schiaffo sul volto, inveendo contro le misure anti Covid che sono state introdotte durante il governo giallorosso. Fermato dalle forze dell’ordine, viene portato in questura. Si tratta di Giulio Milani, nome noto nella galassia no vax toscana. È il presidente dell’associazione Rivoluzione allegra, movimento antivaccinista, che si è schierato anche contro «la propaganda di morte di Zelensky», la Nato e il supporto militare all’Ucraina.
Conte, dopo l’aggressione, decide di continuare l’evento. E commenta così l’accaduto: «Quando ci si assume una responsabilità di governo, si prendono decisioni difficili in momenti di grande difficoltà per l’intero Paese, come accaduto durante la pandemia. Non si può accontentare tutti nonostante si lavori al bene di tutti. Il signore che mi ha aggredito, che è un no vax convinto, ha dimostrato con il suo gesto violento che questo tipo di derive sono fatte da persone irresponsabili. Se avessimo seguito le loro indicazioni probabilmente oggi saremmo una comunità completamente distrutta. Il dissenso è legittimo, ma questa manifestazione violenta esula dal contesto democratico».