Dopo l’affaire pandoro, era nell’aria che anche la questione uova di Pasqua Dolci Preziosi sarebbe entrata nel mirino dell’inchiesta riguardo Chiara Ferragni. Proprio l’altro ieri la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta, come riporta SkyTg24, riguardo la questione, senza indagati nè titolo di reato, riguardo il Pandoro Pink Christmas. Ma oggi il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, titolare del fascicolo, ha firmato la delega al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf per compiere accertamenti anche sull’operazione legata alle uova pasquali di Dolci Preziosi. L’azienda, secondo quanto riportato SkyTg23, avrebbe chiarito di non avere responsabilità nell’affaire beneficenza.
Chiara Ferragni affaire: anche le uova di Pasqua nel mirino della Procura di Milano
Effettivamente cosa accadrà adesso alla nota imprenditrice digitale? Le indagini della Procura adesso si svolgeranno con l’obiettivo di capire se il pandoro e le uova di Pasqua siano collegate dalla stessa pratica commerciale scorretta. La sponsorizzazione delle uova di Pasqua, secondo le prime ricostruzioni riportate da SkyTg24, sarebbe avvenuta in base allo schema del pandoro. Come è stato spiegato nei giorni scorsi da Cerealitalia, proprietaria del marchio Dolci Preziosi, Ferragni ha percepito un cachet di 500 mila euro nel 2021 e 700 mila euro nel 2022 a fronte di una donazione di 36 mila euro all’associazione I bambini delle Fate.
La differenza rispetto al caso del pandoro è sicuramente quella che non c’è stato alcun sovrapprezzo, cosa che non è accaduta nel caso del Pandoro che aveva un sovrapprezzo notevole. Per adesso i social di Chiara Ferragni sono ancora off, e nessuna dichiarazione, oltre al video delle scuse ormai famoso, è arrivata.
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