Chievo, Cesena e Parma: il calcio italiano tra sentenze e penalizzazioni

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Di Redazione Metropolitan

Dall’improcedibilità del deferimento del Chievo Verona emessa il 25 luglio scorso, alla penalizzazione di 15 punti inflitta al Cesena, società che ha dichiarato il fallimento e che dalla prossima stagione ripartirà dalla Serie D, passando per il Parma che giocherà nella massima serie ma con 5 punti di penalizzazione e la squalifica di due anni per Emanuele Calaiò. Cosa sta succedendo al calcio italiano? 

CHIEVO: UN VIZIO PROCEDURALE SALVA I VERONESI

Il presidente del Chievo Verona Luca Campedelli

Il 17 luglio scorso la Procura Federale avanzò le richieste di 15 punti di penalizzazione per il Chievo Verona da scontare nel campionato appena concluso e tre anni di inibizione per il presidente Luca Campedelli per il caso “plusvalenze fittizie“. In poche parole, il presidente del club clivense era stato accusato di “variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando in tutte un corrispettivo superiore al reale” e per aver contabilizzato “nei bilanci plusvalenze fittizie” (questo il comunicato della FIGC). Il lavoro della Procura Federale è stato però sconfessato da un vizio procedurale: nel corso del procedimento, infatti, il Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro non ha ascoltato Luca Campedelli, il responsabile legale del Chievo. Quest’ultimo, proprio per questo, ha avanzato con i propri legali la richiesta di improcedibilità del deferimento. Richiesta che è stata ritenuta legittima dal Tribunale Federale il quale ha disposto la restituzione degli atti alla Procura Federale. Cosa è accaduto quindi? E cos’altro dovremmo aspettarci? Anziché infliggere 15 punti di penalizzazione sulla classifica 2017-18 con inevitabile retrocessione dei veronesi, il Chievo per ora resta in Serie A, a meno che la Procura non riesca a istituire un nuovo processo senza essere viziato, ascoltando quindi in questo caso anche il presidente Campedelli.

CESENA: IL FALLIMENTO E LA PENALIZZAZIONE

Accolto invece il deferimento, sempre per il caso delle plusvalenze fittizie, nei confronti del Cesena, che dovrà scontare 15 punti di penalizzazione nella prossima stagione. La società emiliana ha inoltre dichiarato il fallimento al termine della scorsa stagione, con l’incognita fino a poco tempo fa di non essere in grado neanche di ripartire dalla Serie D. Il 24 luglio scorso arriva però la prima bella notizia: Pubblisole, una holding specializzata in comunicazione e raccolta pubblicitaria, ha vinto il bando per la società che allestirà il nuovo Cesena. Dal vecchio “AC Cesena” si passerà al nuovo “FC Cesena” e ripartirà proprio dalla Serie D, nella speranza che possa tornare al più presto in categorie maggiori.

PARMA: SI RESTA IN SERIE A MA SENZA CALAIO’

Emanuele Calaiò

Per quanto riguarda il caso dei messaggi di Emanuele Calaiò ai suoi ex compagni di squadra dello Spezia prima del match, il Tribunale Federale Nazionale ha giudicato tali messaggi come “tentato illecito“, assegnando 5 punti di penalizzazione al Parma da scontare in Serie A per la prossima stagione e squalificando il diretto interessato in questione, Emanuele Calaiò, per 2 anni, con un’ammenda di 20 mila euro. Il Parma vede quindi scongiurare una possibile penalizzazione per la stagione passata che li avrebbe riportati in Serie B, ma ritenendosi comunque ingiustamente colpita da una sentenza “iniqua e illogica”, annunciando inoltre un ricorso alla Corte Federale d’Appello.