Nello spazio di LetteralMente Donna di oggi, una donna che ha fatto la storia del femminismo della prima ondata con il suo attivismo nel mondo delle suffragette e le sue battaglie per i diritti civili delle donne. La donna è Christabel Pankhurst e questa è la sua storia
“Era quasi la rappresentazione letterale della primogenita di una famiglia borghese. Sia da bambina che da adulta era bella, intelligente, graziosa, sicura di sé, affascinante e carismatica”, scriveva Nancy Ellen Rupprecht di Christabel Pankhurst. Doti che, la famosa attivista femminista, dimostrò sin da bambina imparando a leggere da autodidatta e da grande laureandosi in legge con tutti gli onori. L’approccio al movimento femminista avvenne direttamente in famiglia. La madre di Christabel era infatti la celebre Emmeline Pankhurst da sempre impegnata nella battaglia per i diritti delle donne nell’Inghilterra tra la fine dell’800′ e l’inizio del 900′ nel periodo edoardiano dove c’era ben pochi diritti per il sesso femminile.
Christabel Pankhurst e la WSPU (Women’s Social and Political Union)
Per Chirstabel Pankhurst la sottomissione della donna nell’epoca edoardiana era dovuta allo strapotere degli uomini. Mezzo per riscattare la donna, alimentare la sorellanza e battersi per richieste politiche che ne favorissero l’uguaglianza sociale con l’uomo, fu la WSPU (Women’s Social and Political Union). Si tratta di un’associazione radicale e separatista, tra le cui fondatrici c’era anche Emmeline Pankhurst, una lotta non basata solo sul pacifismo ma con eventi dimostrativi come manifestazioni, violazioni di proprietà: con lo scopo di ottenere il voto per le donne, all’epoca inesistente. Diceva infatti Emmeline Pankhurst, come riportato dal Corriere della Sera, “non è giusto per le donne avere un carattere tiepido e annacquato, essere incapaci di rabbia divina e subire impotenti l’oppressione”.
Christabel, grazie al suo carisma, divenne accanto alla madre in breve tempo la leader della WSPU battendosi senza sosta affinchè il suffragio universale femminile diventasse realtà. Il suo metodo di lotta, così come quello della madre, comportò più volte l’arresto e la detenzione e per la prima volta, per Chirstabel, avvenne nel 1905 dopo aver sputato in faccia ad un poliziotto durante una manifestazione. In carcere entrambe parteciparono alla forma più radicale di protesta messa in atto dalle militanti della WSPU durante la detenzione come lo sciopero della fame per chiedere la libertà o la diminuzione della pena. Scioperi che condizionarono gravemente la salute di Emmeline Pankhurst morta poi nel 1928 di malattia con il dolore di Christabel risanato solo anni dopo.
La svolta della prima guerra mondiale
Per sfuggire agli arresti Christabel Pankhurst si era rifugiata a Parigi e da li aveva continuato a dirigere la WSPU. Riuscì a ritornare in Inghilterra nel 1914 dove, all’alba della prima guerra mondiale, pronunciò un discorso sul pericolo tedesco sancendo la svolta della WSPU verso l’appoggio attivo all’entrata in guerra dell’Inghilterra contro la Germania. In particolare Christabel e le militanti durante la guerra di si batterono per le leva obbligatoria degli uomini, per il lavoro nelle industrie alle donne e la lotta contro gli stranieri provenienti da nazioni nemiche e residenti in Inghilterra.
Il Women’s Party
Nel 1917 l’attenzione verso la WSPU da parte del pubblico si spense e l’organizzazione cessò di esistere ma non finirono le lotte della Pankhurst. Quest’ultima insieme a sua madre fondò infatti il Women’s Party che si proponeva di chiedere la parità di genere nel mondo del lavoro, nel matrimonio e nel divorzio e nella pubblica amministrazione. Come la WSPU anche il Women’s Party fu aperto alle sole donne perchè, dissero Christabel ed Emmeline, “possiamo servire meglio la nazione tenendoci lontane dagli apparati e dalle tradizioni politiche del partito maschile che, con il consenso universale, ha sempre lasciato così tanto a desiderare” .Un anno dopoi, nel 1918, venne approvato in Inghilterra con il Representation of the People Act il volto per le donne di età superiore ai 30 anni seppur con diverse restrizioni.
Stefano Delle Cave
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