Alla fine, il presidente del Cile Sebastian Pinera, ha ceduto alle pressioni dei manifestanti. Il coprifuoco nell’area metropolitana di Santiago è stato sospeso ed è stato in seguito annunciato un nuovo rimpasto di governo.
D’altronde, la marcia che ieri ha coinvolto più di un milione di persone che si sono riversate nelle strade cilene ha innescato una crisi molto profonda. Una “rivolta” che forse era stata fin troppo sottovalutata dal governo.
Cile: il motivo delle proteste
Le proteste sono iniziate venerdì 18 ottobre. Come spesso accade, il motivo scatenante non era in fondo così grave, ma si è piuttosto rivelato la classica goccia che fa traboccare il vaso. La rabbia dei manifestanti è infatti partita dai rincari sul prezzo del biglietti della metropolitana, il secondo dopo quello di gennaio scorso.
In un primo momento, i cittadini hanno semplicemente deciso di non pagare più il biglietto. Un’azione significativa, che ha provocato al governo un danno economico di circa 700 mila dollari. In seguito, si è deciso di organizzarsi e attaccare le 164 stazioni della rete metropolitana, con gran parte delle barriere e dei tornelli che sono stati distrutti dai manifestanti.
Naturalmente, il malcontento esploso, possiede radici infinitamente più profonde della questione del rincaro biglietti.
La sanità ad esempio, è un tema ormai molto caro ai manifestanti, considerato che attualmente l’intero sistema pensionistico cileno è interamente privatizzato. Discorso simile anche per quanto riguarda il sistema di istruzione cileno, con le università private che al momento coprono il 40 per cento dell’offerta formativa. Bisogna considerare che negli anni, lo Stato ha inoltre ridotto gradualmente i fondi per le università pubbliche.
Un sistema che inevitabilmente portato molte famiglie a indebitarsi per poter fare istruire i propri figli.
Le scuse del presidente Pinera
Il presidente Pinera, dopo la durissima reazione governativa nei confronti dei manifestanti, ha chiesto pubblicamente scusa per non essere riuscito a comprendere un malcontento popolare così profondo. In seguito a questo, ha annunciato un nuovo piano di riforma sociale volto a diminuire le diseguaglianze.
Il problema, è che sembra che le sue parole non abbiano per nulla placato la popolazione.
In risposta al suo discorso, lavoratori, studenti, e impiegati pubblici, riuniti in una ventina di organizzazioni sindacali, hanno indetto un nuovo sciopero pubblico.
Senza dimenticare che che i sindacalisti a a Santiago continuano a marciare insieme a centinaia di cileni che hanno deciso di dire basta alle ingiustizie sociali di cui si sentono vittime.