Oggi, venerdì 11 marzo, la Cina ha registrato 1.100 nuovi casi di Covid-19, il numero più alto dopo il focolaio di Wuhan ormai due anni fa. Da una settimana la Cina sta registrando un decisivo innalzamento dei contagi da coronavirus e mette in atto tempestivamente rigide restrizioni per contenere il nuovo focolaio.
Le restrizioni per contenere la diffusione dei contagi Covid in Cina
La Cina, che è stato il “paese zero” dei contagi da Coronavirus, si ritrova nuovamente in una situazione di instabilità sanitaria. I dati non sono allarmanti come in altre nazioni, ma il numero di contagi ha rilevato un picco che risulterebbe essere il più elevato dai tempi di Wuhan. Proprio per questo motivo, le autorità sanitarie cinesi si sono già adoperate per attuare da subito delle restrizioni necessarie e tamponare il più possibile il diffondersi del virus.
Changchun, capitale della provincia di Jilin nel nord-est del paese che conta 9 milioni di abitanti ha già imposto un lockdown ai suoi cittadini. I lavoratori del capoluogo sono tornati a lavorare da casa e da quanto è stato riportato dai media cinesi sarebbe consentito solamente ad una persona per nucleo familiare di uscire una volta ogni due giorni per le spese quotidiane e l’acquisto dei beni di prima necessità. Anche a Shangai l’andamento della curva epidemica si alza ed alcuni condomini della metropoli si convertono in sedi di quarantena.
Test rapidi antigenici in tutta la Cina
In tutto il territorio nazionale, le autorità hanno consentito l’ampio utilizzo dei test antigienici per identificare e monitorare l’andamento dei contagi, principalmente della variante Omicron. Specialmente nei centri abitativi con un tasso di trasmissione maggiore, i test rapidi saranno eseguiti in massa. Le autorità si stanno organizzando per rendere disponibile il maggior numero di test anti Covid sia ai singoli cittadini che alle strutture sanitarie.
Camilla Tecchio
Seguici su Instagram