Cip & Ciop Agenti Speciali non è solo un reboot dell’omonima serie animata del 1989, ma un film per i nostalgici, gli appassionati del mondo d’animazione.
Abbiamo avuto l’occasione di assistere alla proiezione a Roma, alla Casa del Cinema, pochi giorni fa. Adesso, qui su MetroNerd, parliamo di questa nuova uscita disponibile su Disney+.
Cip e Ciop Agenti Speciali: uno show nello show
La prima particolarità del film diretto da Akiva Schaffer sta nella sua trama. Sullo schermo infatti i due storici scoiattolini non sono dei detective, ma due attori che hanno interpretato la famosa serie degli anni ottanta e novanta Cip & Ciop agenti speciali. A raccontare la storia è la voce narrante di Ciop (in italiano Giampaolo Morelli), che spiega come si sono conosciuti lui e Cip (voce italiana di Raoul Bova). Dopo un commovente momento legato ai ricordi della loro amicizia, la vicenda si snoda a causa della loro rottura. Per una serie di ragioni che lasciamo alla visione del film, la serie Cip& Ciop agenti speciali non andrà più in onda.
Questo è il nostro punto d’inizio. Sono passati trent’anni e i due scoiattolini hanno preso strade diverse.
Cip è un venditore di assicurazioni, mentre Ciop appare sullo schermo graficamente diverso. Ha fatto un intervento per la CGI e lavora al circuito congressuale. Parla continuamente del personaggio che era e ha nostalgia dei bei vecchi tempi. Monterey Jack, amico di entrambi, nonché membro del cast della loro storica serie, scompare improvvisamente. Cip & Ciop agenti speciali diventa quindi uno Show nello Show. I protagonisti sono degli attori e ora si ritrovano ad investigare, proprio come nella loro serie d’origine.
Una strada accattivante: nostalgia dei vecchi cartoni e il cinema di oggi
Stiamo vivendo l’era dei remake, dei cameo nei film, delle dirette su Instagram e della CGI. Realtà attualissime e continuamente citate all’interno della pellicola si fanno vive e rompono i confini tra mondo animato e mondo reale. Il film ha la potenza di non limitarsi alla trama circoscritta. Riesce, seppur rivolto apparentemente ad un pubblico di bambini, a comunicare ai più adulti, strizzando l’occhio allo spettatore con infinite citazioni al mondo dell’animazione Disney e non. Talvolta, è una tecnica che vuole abbracciare chi guarda. Il film riporta infatti, al vintage, alla nostalgia, al regno animato anni ottanta e novanta e crea un’atmosfera di comfort per chi già conosce l’animazione. In altri casi, ben sottolineati dalla sceneggiatura di Dan Gregor e Doug Mand, mostra delle critiche con toni schietti e autoironia. In particolare, i protagonisti ironizzano costantemente sui reboot e sappiamo quanto il mondo Disney ci abbia abituati a remake e live action, lasciando molto spazio per critiche e dubbi da parte del suo più affezionato pubblico. Il film gioca su questi elementi. Non lascia indietro i soliti valori come il coraggio, l’amicizia e il dover prendere decisioni importanti, correndo spesso rischi. L’aspetto più interessante e raffinato è però quello di un’autocritica e una consapevolezza esplicita: il mondo del cinema sta attraversando una fase che qui viene mostrata e raccontata.
Forse l’intento è quello di mostrare che i remake non sono necessariamente sintomo di mancanza d’originalità? Forse il film spiega quali siano i mezzi per proporre un mondo lontano alle nuove generazioni? Qualunque sia la missione, dobbiamo ammettere non sia affatto semplice riuscirci.
Il Doppiaggio italiano
Una menzione speciale va all’adattamento e al doppiaggio italiano. Raoul Bova, Giampaolo Morelli, Francesca Chillemi e Jonis Bascir con la loro voce interpretano rispettivamente Cip e Ciop, Scheggia e Monterey Jack. Sebbene non sia stato un lavoro semplice, per via dei ritmi delle voci statunitensi legati al film d’animazione, gli attori-doppiatori, durante la conferenza stampa hanno ammesso di aver avuto libertà di espressione e molto supporto dal direttore di doppiaggio, Leslie La Penna.
Tra gli aneddoti più divertenti c’è il racconto di Raoul Bova durante la conferenza stampa:
“Gli americani hanno questa tendenza di gridare nel film “OH NO!” e a me veniva spontaneo imitarli. In Italia quel tono non è spontaneo e naturale, spesso mi hanno fermato. Lo stesso vale per i ritmi delle frasi. Io sono abituato a parlare lentamente. Per un film con questi ritmi, per di più d’animazione, bisognava velocizzare.”
Cip e Ciop Agenti Speciali: il nostro consiglio
Fare un cartone che parla di cartoni, riprendendo le fila di “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” nel 2022, è un progetto ambizioso che secondo noi ha dato i suoi frutti.
Non è nulla di nuovo, ma era il momento giusto per riproporre un film che sa essere parodico, intelligente e irriverente, senza allontanarsi troppo dal pubblico bambino.
Seppur non si può definire un film originale, Cip & Ciop Agenti Speciali è un film godibile, divertente, carico di gag, sorprese e momenti adatti a tutta la famiglia. La sceneggiatura riflette su cosa muove l’industria cinematografica, parla di come questa può spezzare i rapporti e di quali siano i passi da compiere per ritrovarsi. La storia attraversa diversi conflitti: Cip che lascia alle spalle il passato e non si illude, Ciop che è disposto a seguire l’onda ed aggiornarsi. Bastano poche scene per riflettere su come sono oggi le dinamiche del mondo dello spettacolo. Akiva Schaffer, con un buon ritmo e tempi comici, ci mostra un conflitto che attraversa tutti: dall’inaspettatissimo Villain, Sweete Pete, ai due nostri simpatici protagonisti.
Articolo di Sofia Pucciotti