Ad appena quattro giorni dalla chiusura del mercato, continua a tenere banco la questione Izzo-Circelli. Le parole del vicepresidente sulla questione.

Sono ore decisive per il mercato che chiuderà ufficialmente venerdì, ma a tenere banco in casa Avellino non sono i possibili arrivi e partenze, ma la questione Izzo-Circelli che ha infuocato gli animi dei tifosi. Dura la contestazione della tifoseria nei confronti dei nuovi soci, andata in scena durante il match di domenica contro il Picerno. Vogliamo vederci chiaro: abbiamo raggiunto telefonicamente il vicepresidente Circelli per conoscere lo stato dei fatti.

Cosa sta accadendo in queste ore in casa Avellino?

“Sto leggendo un mucchio di cose errate e false in giro, parlano di blocco al mercato e di miei ostacoli al raggiungimento di alcuni profili; ho sentito dire in giro che la questione Thomas Federico sia stato l’oggetto della discordia ma non è affatto così, le ragioni sono ben altre”.

Qual è stato dunque il motivo della spaccatura?

“Le ragioni vengono da lontano e riguardano il momento dell’acquisizione dell’Avellino. Erano stati presi degli accordi: Izzo garantiva sulla figura di Martone, sul quale io non ero d’accordo preferendo Di Somma fino a fine stagione, concessione poi fatta sulla promessa dell’acquisizone da parte sua del 5% del mio investimento mettendo sul piatto 700 mila euro per non dare il diritto di prelazione agli altri soci, il problema è che questi accordi non sono stati rispettati”.

Le quote oggi sono divise per il 75% in maniera equa tra Circelli, Izzo e Riccio mentre per il restante 25% tra Autorino e De Lucia. C’è da aspettarsi qualche cambiamento?

“Al momento la situazione è questa, non nascondo che sono alla ricerca di alcuni soci che siano in grado di poter liquidare le loro quote. Io resto l’amministratore unico della società, e come tale conservo il potere di firma. Riguardo alle quote, sono disposto anche a cederele per il il bene dell’Avellino, ma Izzo deve darmi quello che ho investito, ma non lo vedo disposto a tirar fuori soldi. Vuole prendere decisioni? allora rispetti i patti e prenda la maggioranza, altrimenti i contratti li firmo io e prendo io le decisioni, sarebbe troppo semplice farlo senza averne titolo”.

La situazione è molto complicata, in questi giorni si è parlato molto anche del rischio di blocco del mercato..

“Anche questa è una cosa che tengo a precisare, il mercato non è assolutamente bloccato, se si vogliono fare delle operazioni in entrata ed in uscita possono benissimamente farsi, non c’è alcun ostacolo. Per il resto il mercato è compito di Martone e opera lui, ma non sembra lo stia gestendo benissimo. Ho dei dubbi sul suo operato ma di maggiori ne ho su come possa portare avati un progetto importante come quello dell’Avellino. Per adesso si sono letti solo tanti nomi in entrata ma non si è detto di nessuno in uscita, il problema è proprio li. Siamo ad un punto in cui tutti dobbiamo prenderci le proprie responsabilità, e Martone deve necessariamente prendersi le sue”.

Proprio sul mercato è arrivata un’altra discussione societaria inerente l’affare Evacuo, cos’ha da dirci in merito?

“Su Evacuo sono scettico per l’impegno che comporta, parliamo di un calciatore di 37 anni sul quale bisogna investire circa 300 mila euro lordi per un anno, mi sono impuntato perchè dobbiamo smetterla di fare le cose con poco criterio se si vuole fare qualcosa di buono per l’Avellino. Con quelle cifre si potrebbe fare meglio e dare al mister 2 o 3 pedine utili“.

Duri Izzo e Martone sulla questione Thomas Federico, ce la spieghi meglio?

“Anche in questo caso è opportuno fare chiarezza: Thomas è un calciatore argentino che abbiamo tesserato, e non abbiamo fatto altro che attuare la regolamentazione vigente per questo tipo di trasferimenti. Il suo contratto è di 6 mesi fino a Giugno con un opzione di estensione a 3 anni nel caso venga esercitato il diritto di riscatto; l’ingaggio è invece di 10 mila euro fino al termine dei 6 mesi e di 28 mila dopo”.

L’incontro con Izzo?

“Non c’è stato alcun incontro e nessun appuntamento. Nei prossimi giorni vedremo come si evolverà la situazione, se dovessero trovarsi nuovi soci pronti a rilevare le quote valuteremo il da farsi. Proprio oggi ho in agenda degli incontri importanti, vediamo cosa accadrà, per ora tutto resta invariato. Izzo per il momento è fermo al conferimento iniziale, ma per il resto non si sta prendendo alcun onere; io invece fino ad ora ho investito molto di più sopportando moltissimi costi tra cui anche quelli delle trasferte, ma questo non esce e i tifosi non lo sanno”.

Domenica la società è stata presa fortemente di mira, che cosa ha da dire ai tifosi?

“Capisco e comprendo la rabbia dei tifosi e non potrei biasimarli, mi sento solo di tranquillizzarli, abbiamo salvato la società da un certo fallimento. Non ci basta altro che un po’ di tempo per sistemare al meglio le cose ed organizzare il progetto per il bene dell’Avellino. Le cose da fare sono tante ma per farle c’è bisogno di tempo e tranquillità”.