Gag e travestimenti tra nostalgia e sarcasmo su social, provincialismo italico e rapporti di coppia

Dedicato a chi da giovane stravedeva per “The final countdown”, andava a prendere la fidanzata in motorino mezz’ora prima e ha nostalgia dei gettoni telefonici. Gabriele Cirilli al teatro Alighieri lunedì sera regala un’ora e mezzo di spassosi amarcord raccontando i suoi primi 50 anni. Mentre aspetta che termini il back up dal suo vecchio cellulare al nuovo modello Huawei che ha deciso di comprare, assistito da un improbabilie tecnico cinese, inizia il suo tragicomico bilancio esistenziale. Che prende spunto dal momentaneo distacco dal cellulare, da cui ormai siamo tutti dipendenti, e dalla constatazione della spasmodica ricerca di like sui social che ci pervade.

(C) MENTELOCALE
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Ma cos’è che piace a Gabriele Cirilli, in realtà? Eccolo allora che inizia a ricordare l’infanzia a Sulmona, città di montagna dove non ha mai imparato a sciare, l’arrivo a Roma dove stringe amicizia con la coppia coatta Ciccio e Monica (che gli ha ispirato il personaggio di Kruska) , il successo professionale prima con Zelig poi con Tale e quale show, con le imitazioni di Pino Daniele, Luciano Pavarotti, Giusy Ferreri (“mi è toccato depilarmi tutto. Ci ho messo così tanto tempo che mentre finivo con una gamba mi erano riscresciuti i peli nell’altra”). Fino ad Al Bano e Romina (“mezza faccia per uno”), Orietta Berti e gli Abba e tanti altri a seguire.

Non poteva mancare nel repertorio il rapporto con sua moglie, con cui ha tentato di organizzare vacanze intelligenti al mare partendo alle 4 di notte (per trovarsi insieme ad altri 6 milioni di turisti in autostrada) e che una volta arrivati l’ha seppellito nella sabbia fino ai denti per poi andare a fare una passeggiata.

(C) TEATRO.IT
(C) TEATRO.IT

Sarcasmo a gogò sui nuovi modi di divertirsi in villaggi turistici-sanguisughe, all’insegna di un attivismo così sfrenato da far desiderare con impazienza il ritorno al lavoro. Ma anche in montagna le cose non vanno meglio, tra milanesi snob e istruttori teutonici intransigenti.

Immancabili i repertori dedicati alle palestre con i nomi di attrezzi e discipline impronunciabili, agli interventi di chirurgia estetica, all’antagonismo tra nord e sud Italia, alle sgangherate risposte degli italiani quando il turista chiede informazioni e il finale con l’omaggio a Tatiana.

Uno spettacolo che attraversa tutti i generi del teatro comico, dal cabaret ai monologhi alla commedia degli equivoci per una carrellata di personaggi che hanno accompagnaato la storia dello spettacolo e del costume in Italia.

Anna Cavallo


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di Gabriele Cirilli, Maria De Luca, Giorgio Ganzerli, Alessio Tagliento, Ivan Grandi

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