In occasione dell’appuntamento settimanale con ViaggiAmo, la rubrica dedicata alla riscoperta dei luoghi più belli da visitare in Italia e non solo, oggi ripercorreremo una delle esperienze più entusiasmanti da fare nel territorio della Tuscia: la bellezza di Civita di Bagnoregio rende l’area nel viterbese una meta particolarmente ambita dal turismo nazionale e internazionale.
Civita di Bagnoregio, uno dei borghi più belli d’Italia
Frazione del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, al confine con Umbria e Toscana e a due passi dal Lago di Bolsena, Civita è ormai diventata punto di riferimento turistico dell’intera Tuscia. L’antico borgo, denominato “il paese che muore”, viene visitato ogni anno da centinaia di migliaia di persone che arrivano da tutto il mondo per ammirare il suo aspetto fuori dal tempo e l’atmosfera magica che si può percepire passeggiando tra i suoi stretti vicoli.
Nonostante questi appellativi poco invitanti, Civita di Bagnoregio resta di una bellezza incredibilmente rara: luogo che sfida il tempo e l’erosione dello sperone tufaceo su cui è posizionato, è memoria di civiltà del passato. Tutt’intorno, a completare il panorama è la Valle dei Calanchi, uno spettacolo meraviglioso, figlia del vento e della pioggia.
Oggi il paese conta soltanto 11 abitanti per via della precarietà delle condizioni strutturali che lo hanno svuotato. Tuttavia negli ultimi anni, alcune abitazioni sono state ristrutturate per poter concedere l’utilizzo delle stesse in vista dell’enorme flusso turistico che la località vive nella stagione estiva.
Come arrivare e cosa vedere a Civita di Bagnoregio
Per arrivare a Civita è necessario prima passare dal Comune di Bagnoregio per poi arrivare in via Bonaventura Tecchi dove si può lasciare l’auto e proseguire per il lungo ponte che conduce fino al centro storico dell’antico borgo. Lo spettacolo visivo comincia già dal ponte, da cui è possibile ammirare il paesaggio dell’alto Lazio. Alla fine del percorso si giunge alla Porta Santa Maria, l’ultimo dei cinque accessi rimasti, sopravvissuta allo smottamento e all’erosione dell’altura.
Antico insediamento etrusco, l’aspetto attuale della località turistica risale tuttavia alla fine del Medioevo, restando da quel momento intatto e incontaminato. Civita acquisisce, così, un fascino senza tempo, dal valore quasi immortale.
Le strutture del passato: l’architettura di Civita tra Medioevo e Rinascimento
Appena entrati dalla Porta d’accesso, si rimane impressionati dallo scenario che si ha davanti. Colpiscono subito le antiche strutture medievali che si insinuano lungo gli stretti vicoli. Il centro storico è di per sé un’attrazione, ma per vedere il meglio di questa località si possono visitare i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni, costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento.
In particolare, all’interno di Palazzo degli Alemanni si può visitare il Museo geologico e delle frane, un’interessante istituzione museale che illustra il particolare rapporto tra Civita e il suo territorio, con una grande attenzione al tema del dissesto idrogeologico.
La Chiesa di San Donato e il Belvedere
L’intero centro storico è organizzato in funzione della piazza principale di Civita, la Piazza di San Donato. In essa è collocata la chiesa principale del paese, dedicata al santo omonimo. Costruita sul sito di un antichissimo tempio etrusco, la chiesa è un magnifico esempio di architettura cinquecentesca viterbese; al suo interno, inoltre, si può ammirare uno splendido crocifisso in legno realizzato in area fiamminga alla fine del XVI secolo.
Uno dei punti più spettacolari del centro di Civita è il Belvedere, una piazzetta affacciata direttamente sullo strapiombo. Da qui è possibile godersi il panorama dall’alto.
Civita di Bagnoregio, meta tra paesaggio e storia
La piccola frazione del Comune di Bagnoregio è una delle località che ogni turista dovrebbe poter visitare. Antichissima testimonianza del popolo etrusco ed insediamento pienamente sviluppato in età medievale, il borgo assume un fascino tra paesaggio e storia decisamente unico. Situato su un’altura dalla fragile stabilità, Civita rimase quasi completamente disabitata già dall’Ottocento: il luogo preserva, quindi, un’immagine antichissima, che riporta indietro nel tempo.
Il fascino dei vicoletti garantisce, inoltre, un’atmosfera romantica, dagli scorci indimenticabili. La vista dall’alto, poi, consente di apprezzare un panorama molto suggestivo, immerso nella vegetazione, tra Lazio e Umbria.
Bonavenura Tecchi, osservando la Città che muore, scriveva:
Ed è rimasta un attimo così, lieta e pensosa, contro quello sfondo balenante di scrimi bianchi e di abissi paurosi, come se la bellezza di un viso di donna che scende nel cuore di un uomo sia veramente una delle cose più dure a morire in questa breve, fuggevole vita.
Martina Pipitone