Clied, una bomba di groove e freschezza

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Di Redazione Metropolitan

Dopo averci raccontato del distacco tra il mondo dell’infanzia e quello degli adulti nel suo singolo d’esordio “Capelli Bagnati (Dammi Aria)” e dopo aver raggiunto ottimi risultati a livello di streams con “Spengo e riaccendo” e “Malibu”, CLIED ci propone adesso “Mercoledì”.

Uscito il 10 luglio, questo pezzo non è altro che la metafora delle vicende che compongono la nostra vita, soprattutto di quei momenti in cui si è giù di corda, in cui è difficile pensare ad una domenica senza pensare automaticamente al lunedì.

Per questo il sabato è, nel pezzo, un rifugio intessuto di sogni e speranze per la domenica, giorno in cui si raggiunge la realizzazione dello stare bene, sensazione che tuttavia si perde in modo effimero con il riprendere della settimana.

A partire dal primo singolo, CLIED ci propone delle sonorità acustiche interessanti, che accompagnano un uso della voce molto peculiare: la modulazione e l’estensione vocale ci stupiscono fin dal primo ascolto. Esse non ricordano quelle di un esordiente, ma anzi si avvicinano a quelle dei big presenti sulla scena pop italiana attuale.

Clied - immagine web
Clied – immagine web

Rispetto ai tre brani rilasciati precedentemente, “Mercoledì” è il primo ad avere la direzione artistica, mix e master dell’ormai noto produttore Gabriele Fossataro in arte Niagara, che ha guidato nella produzione del brano la band, composta da Matteo Gullo al basso, Gianmarco Pandolfi alla chitarra e Alex Natalini alla batteria. La cover è stata invece realizzata da Alessandro Becattini.

CLIED è tra i cantanti che orbitano nel giro di Peter White, con il quale salirà sul palco per cantare “Acquario” (unico featuring contenuto nel disco di Peter White). I due cantanti, oltre che da un notevole feeling artistico, sono legati dallo stesso manager Paolo Canto.

Alessandro Franchi, in arte CLIED, è un giovane cantautore viterbese.

Si affaccia presto al mondo della musica studiando canto in una scuola locale e appassionandosi così a vari generi tra cui il rock, il blues ed infine il funk, che sentiamo farsi spazio prepotentemente nei pezzi finora pubblicati. Le sonorità che riecheggiano sono infatti le più svariate: si parte dal funk, per passare dal pop arrivando al rock.

La cover di Mercoledì di Clied - immagine web
La cover di Mercoledì di Clied – immagine web

I testi sono frutto di un continuo dialogo con se stesso, che spesso si risolve in stati d’animo contrastanti; per questo non si può certo dire che il giovane artista sia mai monocromatico.

In definitiva, la poetica di CLIED è un urlo liberatorio, mediato dalla metafora, che è la sua forma di espressione prevalente. Viene usata pungentemente ed è retta da melodie che ne spiegano l’emozione, che può variare più volte nel corso di un solo brano, così come nella vita quotidiana di ogni essere umano. L’approccio dell’ascoltatore non può difatti permettersi di essere superficiale: non deve fermarsi alla cognizione delle parole in sé, ma deve cogliere il secondo significato che esse possono racchiudere, proprio come le esperienze che plasmano la nostra vita.

D’altronde bisogna sempre fare un piccolo sforzo per scavalcare le apparenze, così da cogliere quei dettagli nascosti che fanno la differenza.

Greta Samoni