Il cocciopesto è un materiale molto antico che, negli ultimi anni, è protagonista di una vera e propria rinascita. A dimostrazione di ciò, è possibile citare il suo impiego da parte di realtà innovative attive nell’ambito dell’edilizia e dei restauri, come per esempio Calchera San Giorgio.
Frutto della sinergia tra sabbia, grassello di calce e laterizi, il cocciopesto è un chiaro esempio di come, dalla sapienza del passato, si possa ancora oggi imparare tantissimo.
L’inizio del suo utilizzo risale infatti ai tempi degli antichi Romani, un popolo al quale dobbiamo tantissimo dal punto di vista dell’architettura e dell’edilizia.
Lo hanno usato in numerosi contesti e per monumenti che, ancora oggi, possiamo ammirare. Qualche esempio? L’impermeabilizzazione delle pareti degli acquedotti, i ponti, gli edifici degli stabilimenti termali, le case private. Il cocciopesto ha fatto la differenza, per esempio, per i pavimenti decorati con i mosaici che, nel 2023, possiamo osservare in tutta la loro bellezza in siti archeologici come quello di Pompei.
Dopo questa piccola parentesi storica, parliamo di vantaggi. Quali sono i più importanti? Prima di tutto la posa in opera semplice, peculiarità che lo rende ideale, per esempio, nelle situazioni in cui è necessario realizzare in tempi rapidi un nuovo intonaco in una determinata parte della casa.
Il cocciopesto è garanzia di lunga durata nel tempo, ma anche di performance eccellenti dal punto di vista traspirante. Parliamo, inoltre, di un materiale sostenibile, adatto agli ambienti dove sono presenti i bambini e garanzia di assenza di emissioni nocive.
Un altro aspetto positivo dell’impiego del cocciopesto è legato al suo essere compatibile con svariati supporti.
La versatilità da questo punto di vista è massima. Lo si può utilizzare, infatti, con supporti di a base di calce, ma anche in contesti in cui si ricorre alla canapa – materiale naturale molto usato in bioedilizia, campo dove il cocciopesto, spiegheremo come mai nel prossimo paragrafo, è a dir poco prezioso – e alla paglia.
Applicazioni
Parliamo ora delle applicazioni del cocciopesto, che sono più numerose di quanto si possa pensare. Utilizzando il cocciopesto, per esempio, è possibile ottenere delle finiture molto gradevoli. In questi casi, l’impiego del materiale oggetto di queste righe può essere associato, se lo si desidera, a quello di vetro e sassi, così da dare vita a un risultato all’insegna del fascino.
Nella composizione del cocciopesto è presente l’argilla. In virtù di questa peculiarità, il materiale può essere chiamato in causa, per esempio, per risanare ambienti in cui i livelli di umidità sono normalmente molto alti, bagno in primis.
Un campo che vede frequentemente l’applicazione del cocciopesto è la bioedilizia. In questi frangenti, il materiale protagonista di queste righe viene applicato per via delle già citate performance igroscopiche di ottimo livello e perché, in generale, garantisce condizioni di massima salubrità.
Quali colori si possono scegliere?
Un aspetto spesso al centro dell’attenzione quando si parla del cocciopesto sono i colori.
Questo materiale, che garantisce un impatto estetico molto gradevole – lo si può notare soprattutto quando si ha a che fare con le pavimentazioni – è disponibile in diverse declinazioni cromatiche.
Il loro oggettivo fascino è fortemente legato alla magia della natura. A seconda di come i materiali reagiscono alla cottura e alla durata di quest’ultima, si può parlare di un colore piuttosto che di un altro.
Dal rosso, anche nelle sue sfumature più tendenti al bruno, fino al rosa e, addirittura, al giallo, sono diverse le alternative che si possono chiamare in causa quando si parla dei colori del cocciopesto.
Parlare di questo tema permette di tornare con il focus sui vantaggi. In virtù di quanto appena specificato, infatti, il cocciopesto si può definire un materiale pronto all’uso, non avendo, di fatto, bisogno di alcuna tinteggiatura.