Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!

Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti. Ci spingeremo nelle profondità della psicologia, filosofia, sociologia, mitologia e narrativa nascoste tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.

In questo appuntamento parleremo del personaggio di Thor a partire dalla mitologia norrena al quale si ispira e analizzeremo le similitudini e le differenze tra il mito e il film del 2011 diretto da Kenneth Branagh. Ma prima, rewind: nelle puntate precedenti abbiamo introdotto tutti i supereroi che nel 2012 andranno a formare il primo gruppo degli Avengers: Hulk, Iron Man e Capitan America. Ora, zuccherate i caffè e allacciate i mantelli…

Nerds, assemble!

Cameo di Stan Lee nel film "Thor" - Photo Credits: PopSugar
Cameo di Stan Lee nel film “Thor” – Photo Credits: PopSugar

Thor: dalla mitologia norrena ai cinecomics

La mitologia rimane un infinito mare dal quale autori e creativi di tutto il mondo continuano ad attingere ed ispirarsi. In letteratura lo scrittore che più di tutti ha contribuito alla diffusione dei miti norreni nell’epoca moderna è J.R.R. Tolkien, mentre per quanto riguarda i fumetti il supereroe “mitologico” che più salta all’attenzione è senza dubbio Thor. A differenza di Tolkien, i creatori di Thor non hanno solo preso spunto dalla mitologia, bensì hanno mantenuto i nomi ed alcune caratteristiche modificando, e a volte ribaltando, i personaggi e le storie. Ciò può creare confusione in tutti coloro che si interessano al mito e vogliono conoscerlo a partire da film o fumetti, ma allo stesso tempo aiuta chi parte dalla mitologia a capire approfonditamente il supereroe e la sua storia.

Asgard, Bifrost e Odino

I miti dell’origine, chiamati cosmogonia, spiegano il modo in cui per ogni cultura è nato il mondo. La cosmogonia è correlata alla cosmologia, ovvero il modo di intendere e spiegare il cosmo. Nel caso dei norreni l’universo era composto da nove mondi collegati dall’albero cosmico Yggdrasil. Tra questi il più importante era senza dubbio Asaheimr, dove vivevano le divinità della stirpe degli Asi. Qui si trovava Asgard, la residenza dei divini, il Valhalla, la sala che accoglieva i guerrieri morti in battaglia, e aveva origine il ponte del Bifrost vigilato dal dio Heimdallr. Nel film Thor viene citato di questi mondi il Jotunheimr, il regno dei giganti. Menzione speciale va a Midgard, patria degli uomini, il cui nome significa “giardino di mezzo”, a cui Tolkien si è ispirato per dare il nome alla sua Middle Earth, la Terra di Mezzo.

Odino viene identificato come il “padre degli dèi” perché la maggior parte delle divinità del pantheon norreno discendevano da lui. Vediamo qui la prima sostanziale differenza tra il mito e il film, in cui Thor è identificato come unico erede di Odino. Nella mitologia era solo uno dei tanti figli, fratello tra gli altri del dio del sole Baldr e perfino di Heimdallr, che nel film non ha alcuna parentela con il “principe”. Odino è personificazione di saggezza e sapienza in quanto divinità più antica. Nel mito sacrifica il proprio occhio destro in cambio della conoscenza, mentre nel film lo perde durante la guerra contro i giganti. Pur essendo una delle più importanti divinità norrene ed identificato come re degli dèi è stato un altro il dio più amato e pregato dagli uomini.

Anthony Hopkins interpreta Odino - Photo Credits: Cinema Fanpage
Anthony Hopkins interpreta Odino – Photo Credits: Cinema Fanpage

Thor Odinson e il suo Mjollnir

Il più venerato di tutto il pantheon norreno era Thor, il dio del tuono che combatteva contro la malvagia stirpe dei giganti il cui fine ultimo era quello di sterminare l’umanità e dominare i nove mondi. Per questo motivo gli uomini lo identificavano come loro protettore. Thor era sposato con Sif, che nel film è una coraggiosa guerriera ma nel mito era una divinità minore associata al grano e alla terra. Simbolo e manifestazione della sua potenza divina era il suo martello, Mjollnir. Tuttavia, diversamente da quello del supereroe, quello del dio poteva essere sollevato da chiunque. Il film ha però mantenuto il senso dell’arma. Il Thor Marvel può sollevare il martello dimostrando di “essere degno”, similmente, il martello mitologico aveva non solo funzione di sottolineare la potenza del dio, ma di simboleggiare il suo status di “virtuosa arma divina”.

Nel 1962 Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby decisero di ispirarsi ad un dio per creare “qualcuno più forte della persona più forte”, ovvero Hulk. La scelta ricadde sulla mitologia norrena perché quella greco-romana era fin troppo conosciuta dal pubblico. Il film di Kenneth Branagh ha modificato ulteriormente le storie dei fumetti trasformando le divinità in alieni. Effettivamente la cosmologia norrena ben si presta a questa interpretazione, così come il Thor “protettore dell’umanità” immaginato come supereroe, sebbene nel mito sia molto meno benevolo e biondo rispetto a quello interpretato da Chris Hemsworth.

Chris Hemsworth è Thor - Photo Credits: Quinlan
Chris Hemsworth è Thor – Photo Credits: Quinlan

… e Loki?

Nel film, Loki (Tom Hiddleston) è adottato da Odino (Anthony Hopkins) diventando perciò una sorta di fratellastro per Thor, ma nel mito non vi è traccia di questa parentela. Loki, dio dell’inganno e dell’astuzia, è figlio del gigante Farbauti e della dea Laufey. Curioso come nel film Laufey sia stata protagonista di un genderswap diventando il re dei giganti. Il Loki Marvel rimane una figura ambigua che preferisce utilizzare trucchi magici invece della forza fisica e che agisce a seconda del momento in modo benevolo o malevolo.

Per i norreni era una delle divinità più importanti e più venerate del pantheon. La scelta di riportarlo nel film ha come piacevole risultato il contrasto tra la potenza fisica di Thor e una forza più sottile fatta di ragionamento. Allo stesso modo sottolinea la diversità di allineamento buono di Thor e neutrale di Loki, portando in superficie i controsensi caratteriali del dio del tuono, al limite della boria, e di quello dell’astuzia, guidato da un senso di insicurezza ed inadeguatezza che tenta di colmare con i suoi inganni.

Tom Hiddleston è Loki - Photo Credits: Pinterest
Tom Hiddleston è Loki – Photo Credits: Pinterest

Continua a seguire la rubrica CoffeeNSupes per ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi. Ti aspetto giovedì prossimo con un nuovo appuntamento!

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Rubrica a cura di Eleonora Chionni