Columbus Day: Trump riafferma il legame con l’Italia

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Di Redazione Metropolitan

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump proclama il Columbus Day e riafferma il forte legame con il paese natio dell’esploratore genovese. Sembra un evento di routine eppure non lo è. Dare risalto alla festività del prossimo 9 ottobre vuol dire prendere posizione su questo personaggio storico e quel che rappresenta. Soprattutto dopo le polemiche e le proteste della “Guerra delle Statue”. E significa anche dare nuovamente risalto all’Italia come partner.

Columbus Day: il presidente Donald Trump riafferma il legame con Colombo e con l’Italia fonte:web

Alla vigilia del Columbus Day 2017, Donald Trump proclama la festività in pompa magna. Lo fa attraverso una nota ufficiale diramata dalla Casa Bianca e firmata di suo pugno. La forma istituzionale più alta. Nel testo si sottolineano doti, talento e coraggio dell’esploratore genovese, che «avrebbe cambiato il corso della storia». Oltre ad «aver gettato le basi per lo sviluppo della grande nazione» statunitense. Una presa di posizione importante dopo la Guerra delle Statue e il movimento di pensiero che voleva interpretare la figura di Colombo come simbolo del suprematismo bianco e del colonialismo. Oltre che del razzismo.

I danni alla statua di Cristoforo Colombo per la Guerra delle Statue credits: La Stampa

La proclamazione del Columbus Day è anche l’occasione per The Donald per “riaffermare i nostri stretti legami con il paese di nascita di Colombo, l’Italia”. E poi ancora: “L’Italia è un forte alleato e partner di valore nella promozione della pace e della prosperità nel mondo”. Ma sopra ogni cosa sembra voler essere il punto sulle polemiche dei mesi scorsi. Facciamo il punto.

Le polemiche sul Columbus Day

Partiamo dal finale. Siamo alla vigilia del Columbus Day, festività collegata alla data dello sbarco di Cristoforo Colombo sul continente americano e che quest’anno verrà celebrata il 9 ottobre. Era il lontano 12 ottobre 1492 quando Colombo vide terra e approdò finalmente sul suolo che oggi è americano. Dal 1937, per volere dell’allora presidente Franklin D. Roosevelt, è una festa ufficiale.

Eppure quest’anno il clima di attesa del Columbus Day era più polemico che celebrativo. Colpa della Guerra delle Statue, quel movimento che ha mietuto vittime tra i monumenti di alcuni personaggi storici. Prima, quelle dei generali confederati, sia sudisti che schiavisti, della Guerra di Secessione. Poi, anche di Cristoforo Colombo. Colpevole, il navigatore genovese, di aver sterminato i nativi americani che trovò sulla sua strada. Crimine commesso tra l’altro nemmeno sulla terraferma degli Stati Uniti di oggi, ma a San Salvador, nelle odierne Bahamas. Le statue raffiguranti Colombo erano di conseguenza finite nel mirino in tutti gli Stati Uniti, vandalizzate o rimosse. E sono considerate da molti simboli razzisti.

Una presa di posizione decisamente esagerata eppure condivisa da molti americani. A Los Angeles si è arrivati addirittura a sostituire il Columbus Day con l’Indigenous and Native People Day, ossia la festa dei pellerossa o indiani d’America. La nota di Trump dovrebbe aver messo se non la parola fine, almeno un punto fermo sulla questione. Ma nella nota del presidente Usa c’è anche altro, un messaggio per l’Europa.

Columbus Day: Il legame con l’Italia e con l’Europa

Nell’indire il Columbus Day, Donald Trump ha ricordato il viaggio di Cristoforo Colombo, che 525 anni fa ha inaugurato l’era “dell’esplorazione e della scoperta”. Ed ha riabilitato la figura dell’esploratore dopo le polemiche Usa degli ultimi tempi.

“Onoriamo il navigatore capace e l’uomo di fede, la cui coraggiosa impresa ha riunito i continenti e ha ispirato innumerevoli altri a perseguire i loro sogni e le loro convinzioni” Donald Trump

Il prossimo Columbus Day sarà anche, nelle intenzioni della Casa Bianca, un momento per celebrare il “forte e duraturo vincolo tra gli Stati Uniti e l’Europa”. E in particolare Trump ha scelto di evidenziare l’apporto positivo della comunità italoamericana per gli Usa.

“Non c’è dubbio che la cultura americana, il business, la vita civile sarebbero meno vibranti in assenza della comunità italoamericana”

Tanti complimenti e tante belle frasi. Dovrà chiederci qualche favore The Donald?

Federica Macchia