I segreti insuccessi del Mossad: la caccia ai nazisti fuggiti

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Di Redazione Metropolitan

Sul “Jerusalem Post” viene reso noto un racconto fatto di fallimenti nelle missioni del Mossad a caccia dei nazisti

A rivelare le verità nascoste sulle missioni alla ricerca dei capi nazisti che fuggirono dopo la seconda guerra mondiale, è proprio il Mossad (HaMossad leModi’in uleTafkidim Meyuchadim) l’agenzia di intelligence e servizi segreti dello Stato di Israele.

La caccia ai capi nazisti che si sono dati alla fuga dopo la Guerra fu un fallimento, così viene definito il risultato delle missioni. è l’esperto di security israeliano Yossi Melman a rivelare il tutto al Jerusalem post, dopo essere venuto in possesso di uno studio effettuato interno al mossad e fino ad ora secretato. Melman è anche autore insieme a Dan Raviv del libro “spies against Armageddon”.

La ricostruzione della storia inizia il 23 Settembre del ’77, quando Menachem Begin, il primo ministro israeliano convoca il gabinetto di sicurezza per un incontro riservato. Ne deriva una direttiva chiamata “Decision B/4″, redatta a macchina in sole due copie, per evitare fughe di notizie. La direttiva era un ordine per il Mossad, ossia: riattivare la caccia ai criminali di guerra nazisti, affinché vengano portati dietro le sbarre in Israele, o se non è possibile, provvedere all’ordine uccidendoli.

Le operazioni inserite nello studio raccontano le varie ragioni dei fallimenti. Il Mossad stilò inoltre una lista di dieci ricercati nazisti, con priorità il dottor Jozef Mengele, conosciuto per gli atroci esperimenti sugli ebrei nel campo di sterminio di Auschwitz. Tra gli altri nomi risulta quello di Martin Bormann, segretario di Adolf Hitler, Heinrich Muller, capo della Gestapo, Horst Schumann il medico che condusse esperimenti castrazione e sterilizzazione attraverso i raggi X sugli ebrei. E ancora, Alois Brunner assistente di Adolf Eichmann, Walter Rauf l’ingeniere che progettò il sistema di gasazione. Klaus Barbie ufficiale della Gestapo noto come “il macellaio di Lione”, Franz Murer “il boia di Vilnius”, Ernest Lerch che coordinò la strage degli ebrei in Polonia, a Lublino.

Fino a questo momento, per anni, scrittori, giornalisti e ricercatori hanno cercato di descrivere la caccia del Mossad ai nazisti basandosi su fughe di notizie, e indizi non troppo sicuri. Questa è la prima volta che una notizia salta fuori direttamente dall’interno dell’agenzia.

Dal 1960..

Lo studio copre un’arco di tempo di trent’anni in cui il Mossad ha effettuato ricerche e verificato dati riguardo i dieci nazisti fuggitivi. Le operazioni ideate al fine di ottenere giustizia, portano gli agenti del Mossad a missioni sotto copertura, generalmente sotto falso nome, in quattro continenti: Europa, Sud America, Asia e Africa. Si tratta di una storia che è iniziata con orrori e morte, e si è sviluppata sulla stessa linea, senza ancora arrivare ad una fine. Una storia caratterizzata da una guerra sanguinosa e psicologicamente elaborata, basata su inganni e finzioni, intrighi ma anche errori e fallimenti.

è come se la guerra non fosse mai finita, se non tutti i responsabili sono stati catturati. Un fallimento, una sconfitta del Mossad.

Nuvole e Fallimenti:

un titolo profondo, storicamente ispirato all’Antico Testamento, “Nuvole e vento, ma senza pioggia: sulle tracce dei criminali di guerra nazisti che non furono puniti”, la citazione  proviene da “Proverbi, 25:14”  : “Nuvole e vento, ma senza pioggia, tale è l’uomo che si vanta di regali che non fa.” Il significato di questo verso è di speranze e aspettative, la speranza che qualcosa accada ma non succede niente.

Da ricordare è per, anche se non inclusa in questo volume, la cattura di Adolf Eichmann, il famigerato nazista incaricato della “soluzione finale” (cioè lo sterminio di tutti gli ebrei), nel 1960 in Argentina, che ha prodotto corposi file negli archivi del Mossad, fornendo la possibilità a musei e libri di mostrare ed illustrare parte della documentazione delle indagini.

Escluso dallo studio anche la cattura di un altro criminale nazista Herbert Cukurs, Generale delle SS, noto come “il macellaio di Riga”, responsabile del massacro di trentamila ebrei lettoni. Trovò rifugio in Sud America dove avviò un’impresa turistica per il sorvolo della foresta amazzonica. Il piano originario del Mossad era di inviare una squadra di agenti camuffati da turisti, al fine di eliminarlo e gettare il corpo dall’elicottero durante il sorvolo. L’operazione fallì perché insospettito da alcune vicende, Curks decide di annullare il sorvolo. Venne infine scovato in Uruguay dal Mossad con un finto incontro d’affari e ucciso nel 1965.

Nella maggior parte di casi falliti il Mossad ha seguito dei fantasmi, poiché alcuni ricercati non erano più vivi, oppure quando riuscivano ad avvicinarsi ai soggetti, questi riuscivano a scappare.

Marina Lombardi