Secondo Apti Alaudinov, comandante del distaccamento di Ramzan Kadyrov, capo della Repubblica Cecena, la guerra russa in Ucraina è “una crociata contro LGBT e Anticristo“. Così ha dichiarato intervenendo in un programma televisivo della tv di Stato della Federazione Russa, condotto dalla presentatrice Olga Skabeeva. Non è chiaro quanto la guerra sia effettivamente interpretata così dai soldati ceceni, e quanto invece sia un delirio programmato a copione: fatto sta che il ceceno appare abbastanza tassativo nelle sue dichiarazioni. Aggiunge inoltre di essere “grato che Putin rimanga quella persona che aderisce ai valori e che questa Nazione percorra il sentiero tracciato dal Signore”.
L’uomo forte di Kadyrov manda avanti la propaganda anti-ucraina in diretta sulla tv di stato: “Putin nemico dell’anticristo LGBT”
Appare gelido e fanatico Apti Alaudinov, uomo forte del battaglione ceceno di stanza nei territori occupati dell’Ucraina. Intervistato in un programma andato in onda su “Rossija 1”, primo canale della tv statale, da Olga Skabeeva, Alaudinov ha iniziato così: “in nome di Allāh, spero mi concediate di dire ciò che penso stia succedendo nel mondo in generale. Da quando ero giovane mi sto preparando alla guerra che stiamo combattendo oggi. E’ una guerra santa di cui i nostri santi e gli anziani hanno parlato.” Il tono, poco dopo, si fa quasi profetico, esortativo: “ringrazio il Signore di vivere in Russia oggi, che questo Paese sia guidato da Vladimir Putin, perché è l’uomo che ha deciso di rifiutare i valori europei“.
I valori europei, ha continuato Alaudinov, sono i “valori di Satana. Non siamo sotto la bandiera LGBT e fin quando lui vivrà, continueremo a non esserlo“. Non diversamente, “tutto quello che vediamo oggi è che stiamo combattendo una battaglia contro l’esercito del Diavolo, dell’Anticristo, come vogliate chiamarlo. L’Europa e l’America perderanno, la Russia invece resterà ferma sui suoi piedi, e gli altri ci chiederanno perdono”. Curioso intervento quello del comandante ceceno, che sembra costruito sulla base delle dichiarazioni di Osama Bin-Laden nei tempi di maggiore attività di Al-Quaeda. Lo stile, tra l’apocalittico e il fondamentalista, ci permettono di intendere la natura zelota della guerra che stanno combattendo i ceceni nella loro testa. Resta difficile capire se questa visione del mondo sia condivisa dalle truppe o se sia un discorso di incoraggiamento che passa, imprescindibilmente, dal credo religioso.
L’ipotesi menzogna: perché le parole di Alaudinov, più che fare paura, fanno sorridere
Anton Gerashchenko, consigliere presso il Ministero degli affari interni ucraino, ha twittato che “Apti Alaudinov, tirapiedi di Kadyrov e ausiliario al suo blocco di potere, ha affermato che la guerra in Ucraina è santa. Si definiscono crociati del 21esimo secolo. Ma in realtà stanno saccheggiando frigoriferi e lavatrici“. L’ex ministro Gerashchenko colpisce il punto, citando alcuni video in cui si vedono chiaramente gli uomini di Kadyrov rubare dai negozi abbandonati: i ceceni usano la scusa della guerra santa, per come espressa da Alaudinov, per avere una ragione per combattere e depredare i campi di battaglia.
D’altronde sembra assurdo che i ceceni, islamici, si ergano a difensori della Russia, ortodossa. Lo spauracchio LBGT, se in Italia è portato avanti da Pillon e cattolici fondamentalisti, un po’ più a est di noi lo si demonizza con in braccio un kalashnikov. Ma tant’è: i ceceni non riescono a fare paura con le loro uniformi militari nemmeno quando parlano di guerra fanatica contro LBGT, dopo che sono stati visti sfondare le vetrine e darsi allo sciacallaggio. Evidentemente, non c’è guerra più santa che quella per gli elettrodomestici: ma forse è soltanto un modo per scacciare l’anticristo (e le sue lavastoviglie).
Alberto Alessi
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