Com’è morto Giorgio Gaber, stroncato dalla brutta malattia

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Di Redazione Metropolitan

Una terribile malattia ha stroncato Giorgio Gaber il cantautore di “Io non mi sento italiano”. Classe 1939, Giorgio Gaber è nato il 25 gennaio a Milano. La sua vita è stata segnata da una gravissima malattia con la quale ha lottato sin da piccolo: la poliomielite. La sua morte però non è sopraggiunta a causa di questa malattia, ma per un tumore ai polmoni. L’artista è scomparso all’età di 63 anni nella sua casa di Montemagno, in provincia di Lucca. Una perdita enorme per il mondo della musica e dell’arte, visto che Gaber con le sue canzoni ha raccontato la storia del nostro Paese. Ironico, pungente e anticonformista, Gaber ha dato voce a chi voce non aveva.

Indimenticabili le sue canzoni che risuonano ancora oggi come dei veri e propri testamenti alla vita. Dopo la sua morte è uscito postumo l’album “Io non mi sento italiano”, diventata una hit

Chi era Giorgio Gaber

Giorgio Gaberščik nacque a Milano il 25 gennaio 1939, sotto il segno dell’Acquario, in via Londonio 28. La sua famiglia apparteneva alla piccola-media borghesia e proveniva dal Veneto, anche se le origini del padre erano triestine e il suo cognome di chiara matrice slava

Avvicinatosi allo studio della chitarra più per obbligo che per scelta, il giovane Giorgio iniziò a prendere ispirazione dai maggiori jazzisti dell’epoca, come Barney Kessel e Tal Farlow. La sua carriera iniziò nel gruppo di Ghigo Agosti, ma negli anni della giovinezza frequenta altri grandi artisti come Jannacci e Tenco.

Durante gli anni universitari il suo talento cominciò a essere notato, e finì per condurlo fino alla trasmissione Il Musichiere, dove la sua carriera prese definitivamente la strada del successo. Negli anni Sessanta l’artista frequentò in quattro occasioni Sanremo, senza grande fortuna, ma è sul finire del decennio che diede vita alla sua svolta più grande, quella verso il teatro-canzone.

Una forma artistica sostanzialmente inedita nel nostro Paese, che lo consegnò alla storia della cultura italiana. Gaber creò un suo alter ego, il signor G., e iniziò la sua lunga serie di spettacoli teatral-musicali che arriveranno fino alle porte del nuovo millennio.