Il 19 ottobre, in occasione della giornata d’apertura della Fiera del libro di Francoforte, durante l’inaugurazione dello Spazio Italia è stata presentata la nuova edizione dell’annuale Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia dell’Ufficio studi AIE, Associazione Editori Italiani. Il rapporto fotografa il mercato 2021 nel suo complesso e nei primi 6 mesi del 2022.
Buone notizie dal mercato editoriale post-pandemia
I dati del Rapporto evidenziano che l’editoria post pandemia ha registrato una forte crescita in tutti i settori, con vendite complessive pari a +10,7% rispetto al 2020. I dati riguardano il mercato trade, professionale e l’export.
Il mercato trade, ovvero quello che riguarda libri a stampa di fiction e non fiction venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, nel 2021 ha registrato un amento del valore del 16% rispetto al 2020. Il mercato del comparto educativo, riguardante solo i libri scolastici di adozioni, è anch’esso aumentato, anche se in percentuale minore (+5.1%).
Dunque, l’editoria si riconferma prima industria culturale del Paese e quarta industria editoriale europea. Il nostro mercato vale 3,429 miliardi e fanno meglio di noi soltanto Germania, Regno Unito e Francia.
Editoria 2021. Boom dell’e-commerce anche in Italia
La pandemia ha radicalizzato e velocizzato decisioni che hanno comportato dei cambiamenti anche nel mercato editoriale e nelle singole case editrici. Il boom dell’e-commerce, le innovazioni nei processi di distribuzione e di stampa, hanno permesso agli editori di fornire un’offerta più ampia ed adeguata. In particolare, il grande successo registrato dall’e-commerce anche in Italia, ha spinto gli editori a rivedere i metodi e le regole di produzione. La maggior parte di essi ha deciso di valorizzare la propria offerta puntando sui titoli in catalogo. Ed è tra questi titoli che si è infatti registrato un aumento delle vendite (+5,3%) rispetto al 2020.
Il 2020 e il 2021 sono stati due anni eccezionali, anche se in modo diverso, e nel primo semestre del 2022 preso in esame dal Rapporto AIE se ne sente ancora l’eco. É vero: dai dati emerge da gennaio una minore spesa d’acquisto rispetto al 2021 (-4%), ma la cifra resta comunque sopra i livelli a cui si arrestavano i dati pre-pandemia (2019), con 6 milioni di copie vendute in più rispetto a 3 anni fa. Inoltre, è emerso che la libreria è tornata ad essere il primo canale di acquisto dei libri (53%), mentre gli store online sono passati dal 47% dei primi sei mesi del 2021 al 43% dei primi sei mesi di quest’anno.
Libro caro, quanto mi costi?
Il prezzo della carta è aumentato del +58% e la poca disponibilità, ad oggi, penalizza soprattutto i lanci e preoccupa tutto il settore. L’aumento del prezzo di copertina non è ancora stato scaricato dagli editori sui lettori e il timore è che, quando questo avverrà, porterà il circuito dei non lettori, con minori risorse a disposizione, a radicalizzarsi.
D’altro canto, il 25 ottobre Alessandro Cattelan e Matteo Bianchi hanno inaugurato Accento edizioni, una nuova casa editrice indipendente che si occupa di dare spazio e carta a voci nuove e storie ancora inedite. Una nascita che è in sè un ben segnale e che fa ben sperare. Inoltre, i lettori forti, ovvero coloro che leggono più di 12 libri all’anno, stando ai dati post-pandemia hanno aumentato la quantità di libri letti in un anno del 3,1%. Il 23% di chi si dichiara lettore nel Rapporto, legge più di 7 libri all’anno. Fanno ben sperare anche la rivendita e il prestito di libri usati che stanno diventando sempre più popolari.
Giorgia Lanciotti
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