Il 2021 è giunto, e ci lasciano alle spalle un anno, il 2020, triste e complesso. La speranza è che i vaccini in arrivo ci proteggano non solo dal Covid-19, ma siano uno scudo impenetrabile alla perdita di certezze, ad un’insicurezza strisciante e generalizzata, che rischia di paralizzarci. E’ mezzanotte. Con i primi rintocchi, giungono i primi battiti dei cuori dei neonati, i primi vagiti del 2021.
“Siete la nostra speranza, il nostro futuro, – ha scritto il governatore ligure Giovanni Toti Virtus Roma, il presidente Toti lascia: futuro in bilico sui social – Benvenuti al mondo a nome mio e di tutta la Liguria”. Il post del governatore ligure è il suo sincero benvenuto a tutti i neonati, di qualunque nazionalità e colore di pelle. Da quel momento, attraverso i social, tutto quanto covava sotto la cenere, in forma di avversione indiscriminata nei confronti degli stranieri è venuto esplicitamente fuori.
La reazione xenofoba
Il governatore Toti ha fatto rimuovere decine di post in cui era chiaramente espresso il concetto che i bambini nati da genitori non italiani, non potevano e non dovevano essere considerati italiani e liguri. Come risposta a queste persone possedute dall’italico fuoco, il governatore ha poi aggiunto, a scanso di ulteriori equivoci, che “chi nasce in Liguria è ligure”. Questa triste questione si è così risolta? Macché. Mancava all’appello un altro punto di vista, quello del capogruppo regionale della Lega Brescia, party di Capodanno illegale in un resort di lusso: multate 126 persone, Stefano Mai.
“Non si può definire italiano, né ligure, chi nasce sul nostro territorio da genitori stranieri. Auguri e benvenuti a tutti i nuovi nati del 2021 in Liguria, ma ribadiamo che per essere italiani e liguri sia necessario intraprendere un percorso ben definito e quindi richiedere successivamente la cittadinanza, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. No allo Ius soli. Occorre difendere le nostre tradizioni e la nostra identità. Pertanto, la trasmissione alla prole della cittadinanza dei genitori, sulla base della discendenza e non del luogo di nascita, è fondamentale”.
Stefano Vori
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