A che punto siamo arrivati con la Commissione Banche? Abbiamo sentito le dichiarazioni di Giuseppe Vegas, presidente Consob. Abbiamo ascoltato le parole di Fabrizio Ghizzoni, ex ad di Unicredit, forse le più attese. Ovviamente tutto questo ha scatenato polemiche e difese della parte politica maggiormente coinvolta, il Pd. È arrivato il momento di riepilogare il tutto e vedere l’effetto che fa o che farà sulle prossime elezioni. Per ora attraverso i sondaggi.
Commissione Banche: l’audizione del governatore Visco credits: Libero.itCome procedono i lavori della Commissione Banche del parlamento italiano? Cosa abbiamo scoperto o confermato tramite l’inchiesta dei parlamentari che fanno capo a Pier Ferdinando Casini? Nel mezzo di un’inchiesta che sicuramente ha molto ancora da dire e ben lungi dall’aver terminato il proprio compito, è il momento di fermarsi un attimo. Tirare le somme. E vedere, ma non di nascosto, l’effetto che fa, sul popolo di elettori italiani, il parlare di un argomento così scottante. Cercando di prevedere l’effetto che invece a farà alle prossime elezioni.
Commissione Banche: l’audizione di Visco e quella di Ghizzoni
Tra le audizioni che più erano attese, vista la caratura e il ruolo del personaggio, c’è quella di Ignazio Visco. L’attuale Governatore della Banca d’Italia è in carica che ricopre dal 1 novembre 2011, a seguito delle dimissioni di Mario Draghi. Interrogato sugli incontri avuti con l’ex premier Matteo Renzi nel corso del 2014, Visco dichiara: “certamente una domanda la fece” in merito alla questione di Banca Etruria, “e io non risposi”. E precisa “io dissi che di banche in difficoltà parlo solo col ministro dell’Economia”.
Ma l’audizione dalla quale si aspettavano maggiori conseguenze è quella di Federico Ghizzoni. Alle domande della Commissione Banche l’ex amministratore delegato di Unicredit risponde: “Maria Elena Boschi mi chiese di valutare l’acquisizione di Banca Etruria”. Confermando alla commissione di inchiesta parlamentare quanto sospettato e riferendosi a un colloquio del 12 dicembre 2014. Una dichiarazione che conferma quindi quanto affermato da Ferruccio De Bortoli nel suo libro e rischia di trasformarsi in una nuova grana per Boschi, Renzi e una parte della dirigenza democratica.
In realtà poi, ed è una buona notizia per i dem, lo stesso banchiere aggiunge e precisa che: “Non avvertii pressioni da parte del ministro. Ci lasciammo su queste basi: non mi fu seccamente chiesto di acquistare Banca Etruria, l’avrei ritenuto inaccettabile. Ma di valutare un intervento in Banca Etruria nell’indipendenza di giudizi“. E questo, secondo Ghizzoni “fa la differenza”. Stessa mancanza di pressioni dichiarata anche da Giuseppe Vegas, presidente Consob.
Ovviamente quanto emerso con le audizioni della Commissione di inchiesta sulle banche, ha scatenato polemiche tra le parti politiche. In particolare sul ruolo di Maria Elena Boschi nella vicenda Banca Etruria. Ma anche nei confronti di parte della dirigenza del Pd. Polemiche e attacchi da avversari del M5s, Di Maio in testa, ma anche da parte di Lega e Fratelli d’Italia. La risposta del Pd, manco a dirlo è stata quella di fare quadrato attorno all’attuale Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio. L’hanno difesa Renzi, Gentiloni, Orfini e tanti altri. Matteo Renzi in particolare ha detto che un politico viene giudicato dagli elettori durante le elezioni.
Banche ed elezioni: l’effetto previsto sulle intenzioni elettorali
Vediamo allora l’effetto della Commissione Banche e del caso Banca Etruria sulle attuali intenzioni di voto degli italiani. Il dato che colpisce immediatamente è il calo, ma possiamo parlare anche di crollo, del partito guidato da Matteo Renzi. Che, ancora una volta fa registrare il peggior dato dell’anno, attestandosi sul 24% nell’ultima Supermedia, basata sui dati di ben 8 istituti diversi. Ed è difficile, anche se non certo, non cogliere un nesso con le vicende che stanno occupando le aperture di quotidiani e telegiornali. Ovvero con le dichiarazioni rese dai vari Vegas, Ghizzoni, Visco di fronte alla Commissione parlamentare di indagine sulle banche.
I Sondaggi Supermedia dopo le audizioni della Commissione Banche credits: AnsaSe c’è una consolazione per i dem è che questo calo non si traduce in una crescita significativa dei principali competitor. Ovvero del M5s, al primo posto fra le liste con il 27,3%, ma che non riesce ad andare oltre il 28%. E così accade pure per il centrodestra, sostanzialmente fermo, con Forza Italia ormai attestata al terzo posto (15,4%), due punti esatti sopra la Lega (13,4%), con Fratelli d’Italia stabile di poco sopra il 5%.
La vera notizia è che, se si andasse al voto oggi, ad ascoltare questi sondaggi, potrebbe facilmente vincere la coalizione di centrodestra, con il 35,8% delle preferenze attese. Soprattutto grazie al calo del Pd e al Rosatellum, che potrebbe regalare tanti collegi uninominali al centrodestra in virtù del fatto che in essi basta un solo voto in più degli avversari per vincere il seggio.
Federica Macchia