Reduce dallo scialbo 0-0 interno col Piacenza, il Como di Banchini sugella la balbettante striscia di quattro gare su cinque disputate tra le mura del ‘Sinigaglia’ con cinque miseri punti. I lariani riprenderanno la marcia di promozione giovedì nel recupero clou con la Pro Sesto, in uno scontro tutt’altro che predicibile.

Quale quadra si adatta al Como?

Si vivono ore placide in quel di Como -questa volta senza ramolago– dove il cielo grigio terso sembra ammorbidire l’impatto del sole. L’amarezza derivante delle occasioni disperse con Piacenza ed Olbia è il sentimento predominante di questo inizio di settimana. Non è bastata la tattica ponderata dei comaschi a sovrastare la formazione piacentina, ben messa in campo, nel Monday Night di Serie C. Tanti passi da ripercorrere, dunque, per mister Marco Banchini che dopo le itineranti variazioni di modulo sembrava aver trovato nel 4-4-2 la quadra adatta.

Gli impegni ravvicinati, come notiamo, hanno indirettamente imposto un rigoroso turnover per tutte le compagini professionistiche. Il Como, dal canto suo, può vantare una profondità di rosa totalmente compatibile ai giri di rotazione degli uomini di Banchini: che sia 3-5-2, 4-2-3-1 o 4-4-2 la squadra è sempre riuscita ad adattarsi fideisticamente ai compiti assegnati. La variazione però, in quanto tale, implica una dispersione di punti di riferimento specie se si passa da una difesa a 3 centrali alla linea di 4 coi terzini.

Necessario a questi fondamenti si è rivelato lo stakanovista Iovine, in rosa dal 2019 ed indubbiamente la pedina più versatile della rosa.
In età medievale i boschi delle valli comasche venivano sorvegliati dai cosiddetti Bragula e/o Pelus de Kongau. Le testimonianze li descrivono come folletti di bassa statura ed arti robusti ripieni di pelo. Caratterizzati da occhi vitrei e trasparenti analoghi allo status emotivo. Il loro carattere allegrone era spesso mutevole ed imprevedibile tale che si narra fossero soliti spaventare i viandanti stranieri con urla stridenti, dette sbragande.

Alessio Iovine reincarna in chiave calcistica queste doti. Nasce sì terzino sinistro dallo spiccato posizionamento difensivo, ma risulta essere parecchio incisivo con le sue sovrapposizioni: sono 14 le sue reti nelle ultime tre stagioni in Lega Pro, già due in quella attuale. Quest’anno, come dicevamo, è stato meno vittima dei suoi compagni alle variazioni di modulo; adattato terzino destro, esterno destro ed in alcuni scorci di gara anche trequartista dietro le punte.
La poliedricità di Iovine è indubbiamente un fattore di questo inizio di stagione.

La squadra che si tuffa ma non vola

Sarà di vitale importanza, ai fini del proseguo, che i lariani subissino i due pareggi interni confermando l’imbattibilità che dura da quattro gare. La Pro Sesto giovedì rappresenta un ostacolo parecchio insidioso: due soli i punti di distacco tra le due squadre che intravedono nei playoff l’unica occasione di promozione dato l’andamento panzeriano del Renate. A seguire, domenica, arriverà il Pontedera in una gara che fungerà da trampolino di lancio al successivo impatto ad alta quota con la Carrarese di Silvio Baldini, attualmente terza in classifica.

Questo il cuore nevralgico di una stagione che in termini di aspettative meriterebbe un esito finale ben più euforico della metà classifica della stagione passata. Per mantenere lo status da playoff, però, bisognerà contenere la consapevolezza acquisita integrandola alla cattiveria agonistica che serve per superare positivamente gli scontri diretti. La società del Como è da sempre affiancata alla figura dello svasso; simbolo ufficiale degli azzurri.

Lo svasso altro non è che un uccello acquatico particolare per la sua mediocre- nonché paradossale- abilità nel volo compensate però da una spiccata propensione al tuffo, anche grazie ad i suoi piedi lobati.
L’andamento attuale dei lariani è così sintetizzato: una formazione concreta incline al salto immediato di qualità grazie anche e soprattutto al suo snaturamento.
Solo il tempo darà risposte più chiare e concise ai quesiti dei tifosi comaschi: a cosa aspirare in questa tormentata stagione?

Alessandro Rossi