Concita De Gregorio, chi è il marito Alessandro Cecioni

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Di Redazione Metropolitan

Concita De Gregorio è legata al marito Alessandro Cecioni: dalla loro unione sono arrivati i figli Bernardo Lorenzo, Pietro ed una bambina adottata della quale non si è conoscenza del nome

Concita De Gregorio, il marito è il giornalista Alessandro Cecioni

Concita De Gregorio chi è il marito
Concita De Gregorio chi è il marito

La giornalista e scrittrice sarà tra gli ospiti di “Oggi è un altro giorno” in onda a partire dalle 14:05 su Raiuno dove si racconterà alla padrona di casa del salotto televisivo Serena Bortone. Pisana di nascita, la De Gregorio nasce da madre catalana e padre di origini siciliane, magistrato livornese. Cresce a Livorno, dove consegue il diploma al liceo classico per poi ritornare a Pisa per laurearsi in Scienze Politiche. Lavora al quotidiano “Il Tirreno” per otto anni e successivamente entra a “La Repubblica” dove attualmente è editorialista. In passato ha ricoperto il ruolo di direttore de “L’Unità”(prima donna della storia del quotiamo), annuncio che ha suscitato diverse polemiche, poichè arrivato tramite un’intervista. Il marito dell’autrice de “Un’Ultima Cosa“, Alessandro Cecioni condivide con la moglie la passione per il giornalismo occupandosi di importanti inchieste e la cronaca nera. Nel 2018 ha pubblicato insieme al collega Gianluca Monastra “Il Mostro Di Firenze-Ultimo Atto”. Il longevo matrimonio con la De Gregorio ha portato ad allargare la famiglia con i tre figli Bernardo, Lorenzo, Pietro. La coppia ha anche adottato una bambina.

Riguardo il rapporto con marito e figli, la giornalista aveva dichiarato:

Sono un laboratorio vivente della conciliazione di tempi di vita e di lavoro perché faccio un lavoro quotidiano molto impegnativo in cui non esistono, come tutti voi sapete, né ferie, né feste, né giorni di riposo comandati e ho quattro figli, di cui tre biologici. Non ci dobbiamo concentrare su come i giornali riferiscono la realtà, ci dobbiamo concentrare sulla realtà, il problema che dobbiamo risolvere è quello, non è il modo in cui si parla di lei, è lei….Oggi in Italia è una realtà ostile all’infanzia, noi viviamo in un Paese che non è fatto per i bambini, i bambini non possono entrare nel posto in cui io lavoro, io tutti i giorni sparisco dalla vista dei miei figli e entro in un edificio in cui i bambini non possono entrare, loro non sanno dov’è la mia scrivania”.

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