Concorso per giornalisti Rai, maxi assembramento e si chiede il rinvio

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Di Redazione Metropolitan

La Rai assicura misure di sicurezza eccezionali, il sindacato dei giornalisti difende la scelta del concorso pubblico bandito nel giugno 2019 e previsto sabato 10 ottobre per i nuovi professionisti, centoventi, che andranno a coprire gli organici nelle sedi locali. Come d’abitudine, attorno ai concorsi Rai si agitano correnti contrapposte. Qualcuno sottolinea la pericolosità del concorso come il sindacato dei cronisti in Calabria che nei giorni scorsi ne aveva chiesto l’annullamento per riproporlo “su base regionale, unico presupposto per uno svolgimento in sicurezza”. Dal sindacato interno viene invece una ferma difesa del concorso, che dopo la battaglia vinta nei mesi scorsi con l’assunzione con il meccanismo del “giusto contratto” di 240 giornalisti interni che svolgevano le funzioni di cronisti senza averne riconosciuta la professionalità, permetterà di garantire un’informazione di qualità con forze nuove nei territori. Sempre dal sindacato si sottolinea come solo un’azienda come la Rai stia facendo in questi mesi così tante assunzioni in un periodo un cui tutte le aziende editoriali tagliano o riducono gli organici con ricorso alla solidarietà o alla cassa integrazione. Dal sindacato viene poi ribadito come la formula della selezione pubblica centralizzata sia l’unica che garantisca un’efficace trasparenza. Anche sull’opportunità di far svolgere il concorso in queste settimane, l’obiezione è netta: “Anche le ultime norme non vietano i concorsi se vengono assicurate le giuste misure di sicurezza”.

Non c’è pace per i 3722 aspiranti giornalisti Rai che sabato 10 ottobre sono convocati alla Fiera di Roma per sostenere la prima prova del concorso Rai. Da Viale Mazzini è stato assicurata la massima sicurezza con ingressi scaglionati e il rispetto delle norme anti-Covid, ma per molti la selezione andrebbe rinviata.

Ultima intestataria di tale istanza è la senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena, membro della Commissione Giustizia. Per la parlamentare azzurra “il concorso per giornalisti Rai, è ormai un grosso problema nazionale tanto che ho presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro della salute, Roberto Speranza e al sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella”.

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità – aggiunge – ancora oggi segnala e avverte le nazioni del pericolo ancora incombente per via della pandemia da Covid 19, il Governo italiano discute in queste ore dello stato di emergenza sanitaria e del modo come affrontarla al meglio”. 

“Tutte le grandi aziende di questo Paese hanno già prolungato fino al 31 dicembre lo status di lavoro agile da casa, e la stessa Rai ha deciso prima delle altre in questa direzione con una direttiva già inviata nelle settimane scorse ai propri dirigenti e dipendenti, lo Stato del diritto impone la sicurezza e la salvaguardia della sicurezza di ogni cittadino italiano, non si capisce il perché la Rai abbia deciso di tenere comunque il concorso programmato per l’assunzione di 90 unità da destinare ai Tg regionali, ignorando che il numero dei partecipanti al concorso è assolutamente esorbitante, quasi 4 mila concorrenti”.

“I numeri di questa parata sono importanti – sostiene ancora Modena – 3.722 giornalisti che arriveranno da ogni parte d’Italia, per una preselezione al concorso Rai”.

“Tutto questo crea allarme giustificato, chiama in causa la responsabilità diretta dell’intero management della Rai, che a quanto pare ha fretta di chiudere questa selezione, non avendone nessun motivo reale, e soprattutto mettendo a rischio contagio 4 mila giovani professionisti”.

“Perché tanta fretta? Salvo che il management della Rai non sia costretto a subire le pressioni di una parte del mondo giornalistico Rai che ha necessità forse di dimostrare la propria supremazia sindacale all’interno della cittadella Rai”.

“Difenderò queste mie ragioni finché mi sarà permesso di farlo – conclude – e, se ne fosse necessario anche informando la magistratura ordinaria per il rischio che si potrebbe correre. L’appello dunque è che il concorso venga rinviato a tempi più normali della vita del Paese”. (Fonte: Ansa).