Confiscato il patrimonio del defunto cavaliere Carmelo Patti, il patron della Valtur, intimo con la famiglia mafiosa di Castelvetrano, quella capeggiata dal latitante Matteo Messina Denaro.
Confiscato il capitale pari a 1 miliardo e mezzo di euro. Ad esserne colpiti sono stati i suoi eredi: la vedova Elisabetta Pocorobba e i figli Paola, Giovanni e Maria Concetta.

I beni confiscati.
Ai successori sono state sottratte 25 intere società industriali, finanziarie e residenziali, resort e golf club e appezzamenti di terreno, tra Lombardia e Sicilia. Nonché un lunghissimo elenco di immobili in Italia, Marocco, Costa d’Avorio e Tunisia.

Non mancano numerosi villaggi turistici in Sicilia. C’è anche un’imbarcazione di 21 metri, la “Valtur Bahia”, ormeggiata a Mazara del Vallo.

“Uno dei più rilevanti sequestri nella storia giudiziaria italiana”. Così il direttore della Dia, Giuseppe Governale, ha definito il procedimento del patrimonio confiscato. “Inoltre – aggiunge Governale in conferenza stampa, avvenuta questa mattina – gli accertamenti bancari hanno evidenziato una rilevante sperequazione fra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati dall’imprenditore”.

Chi è Carmelo Patti.
Carmelo Patti, originario di Castelvetrano, è deceduto a 82 anni a Robbio (Pavia), dove dagli anni ’60 si era trasferito senza mai allentare i contatti con gli esponenti della cosca mafiosa del suo paese. Faceva il muratore. Poi il venditore ambulante di tessuti. Passo dopo passo, un’ascesa vertiginosa. Fondò, innanzitutto, la Cablelettra, una fabbrica di cavi elettrici, sostenuta dalla Fiat. Quindi la scalata al gruppo Valtur e la realizzazione di una ventina di villaggi turistici e golf resort sparsi per l’Italia.

I legali degli eredi sostengono che la totale estraneità di Patti a contesti mafiosi è stata accertata dalla procura di Palermo ”che ne ha chiesto e ottenuto l’archiviazione”. Hanno annunciato che ricorreranno “in appello e in ogni altra sede, compresa la corte europea dei diritti dell’uomo, per chiedere l’annullamento del decreto del tribunale di Trapani”.
Il commento via social di Salvini.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato su Twitter: “Contro la mafia, sempre, con ogni mezzo e senza paura. Avanti così! Complimenti alle nostre Forze dell’ordine“.

La Dia ormai da sei anni indagava sugli affari dell’imprenditore. Indagini che oggi hanno portato al sequestro e alla confisca dei suoi averi.
Patrizia Cicconi