Congo, muoiono in un’imboscata l’ambasciatore italiano Attanasio e il carabiniere Iacovacci

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Di Redazione Metropolitan

Nonostante i numerosi assalti armati nella regione la strada percorsa dai fuoristrada delle Nazioni Unite era considerata sicura.

I terroristi sapevano dove sarebbe transitato il piccolo convoglio del World Food Programme. Si tratta del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. All’interno i rappresentanti dell’Unione Europea che avrebbero voluto rapire circolavano nella pista principale del parco nazionale dei Virunga, a nord della città di Goma

Le Nazioni Unite sono presenti in zona con la missione multinazionale di stabilizzazione “Monusco”. Ovvero la più grande missione internazionale per l’Onu, contando anche 15000 uomini. I fuoristrada bianchi con il logo azzurro non passano inosservati su quei percorsi di terra battuta in mezzo alla foresta. La regione del Nord Kivu che segna la frontiera con il Ruanda e l’Uganda. Per questo l’attentato rivela una grave falla nell’organizzazione del viaggio.

L’ambasciatore Attanasio, il carabiniere Iacovacci, e il loro autista, Mustapha Milambo, sarebbero stati uccisi dagli uomini del commando, messo in fuga dal successivo intervento dei soldati congolesi e dei ranger armati del parco. La delegazione avrebbe dovuto visitare uno dei progetti di alimentazione scolastica con cui le Nazioni Unite. Avrebbe garantito una maggiore sicurezza alimentare e sanitaria, puntano ad aumentare la presenza in classe.

Il Congo e la lotta per il sottosuolo

L’ambasciatore Luca Attanasio sarà ricordato per il suo impegno per la pace e il sostegno ai progetti per la popolazione delle zone più povere del Congo. Ma l’attacco che ha subito è ordinaria quotidianità nella regione orientale. Infatti la vicinanza con l’Uganda, la presenza nel sottosuolo di terre rare ricercate dall’industria digitale e, soprattutto, i duemilacinquecento chilometri di distanza dalla capitale Kinshasa, hanno favorito l’infiltrazione nelle zone a nord e a sud di Goma di una costellazione di eserciti privati.

Il portale “Kivu security tracker” calcola un bilancio di: 9973 vittime negli ultimi tre anni, 3721 attacchi, 5573 rapimenti e altri 4226 morti per aggressioni, rapine, violenze sessuali. Tutti riferibili direttamente o indirettamente alle incursioni delle bande armate che infestano il territorio.

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