La Bibbia di Gutenberg, il primo libro stampato della storia

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Di Redazione Metropolitan

L’appuntamento con il “Metropolitan Today“, oggi è dedicato a Johannes Gutenberg. Tipografo ed esperto nel conio di monete, il 23 febbraio 1455 Gutenberg apriva un nuovo capitolo della storia dell’uomo destinato a non conoscere fine, la stampa a caratteri mobili. Nacque così la stampa del primo libro della storia, chiamato “La Bibbia di Gutenberg”. Per secoli la copia dei testi fu compito degli amanuensi. Costoro copiavano parola per parola realizzando veri e propri capolavori destinati ad un pubblico elitario. All’inizio del XV secolo ci fu l’introduzione di una tecnica basata su una matrice di legno, sulla quale era impressa un’intera pagina.

Questo sistema però si rivelò ben presto scomodo e niente affatto economico. Forte della sua esperienza con i metalli, Johannes Gutenberg quindi mise a punto una lega di piombo e metallo da cui ricavò singoli caratteri. Cambiando infatti la disposizione dei caratteri sotto la pressa si otteneva ogni volta un diverso risultato sul foglio. La stampa a caratteri mobili utilizzata inizialmente per la creazione di calendari venne impiegata poi per dar vita ad un opera ben più complessa e voluminosa, la Bibbia.

Immagine della stampa di Gutenberg  photo credit: it.aleteia.org
Immagine della stampa di Gutenberg photo credit: it.aleteia.org

La bibbia di Gutenberg

Gutenberg scelse quella tradotta in latino da San Girolamo nota come “Vulgata“. La versione stampata del libro riproduceva, in caratteri gotici, tutto l’Antico e il Nuovo Testamento per un totale di 1282 pagine. Il testo fu stampato su carta di stracci (in fibra di pergamena), in seguito anche su canapa italiana. Gutenberg, insieme al socio Johan Fust, impiegò ben tre anni per concludere il lavoro di stampa di 180 copie. Nella stampa Gutenberg rispettò molti degli aspetti tradizionali dei manoscritti come ad esempio l’assenza di frontespizio, l’uso di capilettera realizzati a mano da artisti.

Lo stesso valse per la disposizione del testo in ogni pagina su due colonne di 42 righe ciascuna, da cui il nome Bibbia delle 42 linee con cui tale versione divenne popolare. L’invenzione risultò da subito assolutamente rivoluzionaria, tanto che negli anni successivi alla pubblicazione della prima Bibbia moltissimi artigiani dell’editoria si recarono a Magonza presso la tipografia di Gutenberg per apprendere la nuova tecnica, e nel giro di pochissimi anni la stampa a caratteri mobili si diffuse in tutta Europa, dall’Inghilterra all’Italia.

Una delle Bibbie stampate da Gutenberg  photo credit: tessere.org
Una delle Bibbie stampate da Gutenberg photo credit: tessere.org

49 copie sparse in tutto il mondo

La prima tipografia italiana a realizzare “incunaboli”, cioè stampa realizzata con i caratteri mobili, nacque a Subiaco nel 1465. Uno tra i primi esemplari fu il De civitate Dei” di Sant’Agostino. Delle 180 copie stampate da Gutenberg oggi ne restano solo 49, sparse in tutto il mondo. Di queste una dal 1978 si trova presso il Museo Gutenberg di Magonza.

La preziosa copia è custodita in un caveau, insieme ad altri preziosi oggetti esposti, come i prototipi di torchi da stampa e alcune fedeli riproduzioni dei caratteri metallici originari. La maggior parte degli altri libri si trovano in Francia, Regno Unito e Usa. In Italia sono ben due i pezzi storici conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, a Roma. Una copia è in pergamena e una in carta. La rivoluzione introdotta da Gutenberg rivoluzionò per sempre la diffusione della cultura e dell’istruzione.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Bibbia di Gutenberg) photo credit: cultura.trentino.it

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