La settimana prossima inizieranno le consultazioni. Numeri alla mano, le opzioni sul tavolo del Presidente della Repubblica sono quattro. Il M5S “Di Maio candidato premier”, Salvini dice di voler partire dai programmi. E gli elettori dei rispettivi partiti vedrebbero di buon occhio un’alleanza tra i due.
Il 4 Aprile inizieranno le consultazioni. Il Presidente della Repubblica accoglierà i vari leader al Quirinale chiedendo loro le reali intenzioni per il paese. L’Agi ha presentato un’analisi delle possibili maggioranze a fronte del tripolarismo uscito dalle urne. Le maggioranze alla Camera e al Senato sono rispettivamente 316 e 161. Le opzioni sul tavolo sono quattro:
- M5S + Centrodestra con 487 seggi alla Camera e 246 al Senato è l’opzione che garantirebbe la maggioranza più ampia.
- M5S + Lega (347 alla Camera, 167 al Senato). E’ l’opzione preferita da Matteo Renzi, che spera nell’autodistruzione dei due suoi nemici. L’Europa è lì, guarda, osserva, ostenta tranquillità ma siamo sicuri che a Bruxelles non sia gradita
- PD + Centrodestra. 376 voti alla Camera, 189 al Senato. E’ l’ipotesi meno praticabile, perché comporterebbe tagliare fuori il Movimento 5 Stelle che, alle prossime elezioni, arriverebbe a percentuali bulgare.
- M5S + PD + LeU Con 347 voti alla Camera e 165 al Senato sarebbe quello più traballante. Probabilmente per Di Maio sarebbe l’ipotesi preferita, visto il lavoro di istituzionalizzazione fatto sulla sua figura prima delle elezioni. Piacerebbe anche a una parte dei Dem, ma sono bloccati sull’Aventino dal gruppo renziano. Stesso discorso per LeU, che ha numeri bassissimi.
Salvini – Di Maio tra schermaglie, aperture e sondaggi
Intanto un post del Movimento 5 Stelle ribadisce: «Luigi Di Maio è l’unico candidato premier del M5s con cui intendiamo andare al governo e cambiare il Paese dando finalmente agli italiani le risposte che attendono da trent’anni. In campagna elettorale – continua – il MoVimento si è presentato con un programma e un candidato premier votato dal 32% degli elettori, 11 milioni di italiani. Questa volontà popolare non siamo disposti a ignorarla, è sacra. Proporre agli italiani un altro candidato premier significherebbe tradire questa volontà».
A stretto giro la replica del leader del Carroccio: «Non è che uno si siede al tavolo e dice: tu non mi piaci, vai via! Si parte dai progetti, non dai nomi, dai premier. Si parte dalle cose da fare: tasse, lavoro, sicurezza […] sono disposto a dar vita a un governo che parta dal programma di centrodestra e quindi dalla cancellazione della legge Fornero, dalla riduzione delle tasse, dal controllo dei confini, dalle espulsioni dei clandestini». Conclude lanciando un segnale di apertura: «Sono disposto a ragionare di redditi di inclusione, leggi di cittadinanza, prestito per entrare nel mondo del lavoro. Sono disposto a ragionare di tutto, ma si parta dal voto degli italiani».
Ma gli elettori, cosa ne pensano? Un sondaggio di Pagnoncelli pubblicato oggi dal Corriere della Sera è chiaro: il 58% e il 63% dell’elettorato rispettivamente di M5S e Lega vorrebbe un’alleanza. Dopo le vacanze pasquali è previsto un incontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, dopo toccherà al Presidente della Repubblica sbrogliare la matassa. L’idea è che ci vorrà più di un giro di consultazioni. Calcolatrice alla mano.