Inaugurato secondo mandato come premier, Conte ha tenuto alla Camera il discorso per il voto di fiducia. Argomenti cruciali l’economia, il rapporto con l’Europa e i problemi sociali del Paese.
All’interno di Montecitorio il premier Conte ha parlato per un’ora e mezza per ottenere la fiducia della Camera. Fuori invece gli esponenti di Fratelli d’Italia e Lega si sgolano ancora (“Elezioni subito!”, “Voce al popolo sovrano, ridateci l’Italia!”), ma è ormai superfluo.
Il primo ringraziamento è andato al Presidente della Repubblica Mattarella (“un riferimento imprescindibile”), seguito dalle dichiarazioni sul nuovo governo:
“Il programma che mi accingo a presentare è una sintesi che guarda al futuro. Questo progetto politico segna l’inizio di una nuova stagione riformatrice. Del programma sarò il garante e il primo responsabile. […] Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano (Conte cita Giuseppe Sagarat, quinto Presidente della Repubblica) […]. Io e tutti i miei ministri prendiamo il solenne impegno, oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee. La lingua del governo sarà mite, l’azione non si misura con l’arroganza delle parole.”
Insomma, la volontà di Conte è quella di rimarcare la distanza con il governo precedente.
I punti cruciali: l’economia…
Il primo e più spinoso problema che dovrà affrontare è quello della manovra economica, dalla cui realizzazione dipendono il non incremento dell’Iva e il taglio di alcune tasse. Al centro dell’azione di governo, in sostanza, ci saranno le fasce di popolazione più svantaggiate: i giovani, le donne, il Sud Italia e le famiglie. Per questo si prevede un’investimento negli asili nidi (zero tasse per i redditi più bassi) e nella sanità (no a privatizzazioni e assunzioni di personale).
…la società…
Un altro punto toccato è l’aggiornamento tecnologico, con ampi investimenti nella banda larga e nella digitalizzazione per le imprese e la pubblica amministrazione. Chi scrive si augura che questo si traduca anche in uno snellimento della burocrazia. La modernità tecnologica dovrà però andare di pari passo con la tutela dell’ambiente, la riconversione energetica verso il ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità, il contrasto ai cambiamenti climatici.
…e l’Europa
Infine il rapporto con l’Europa: Conte ha insistito sul miglioramento del patto di stabilità a favore degli investimenti e della collaborazione per i problemi comuni. Una linea condivisa è infatti necessaria non solo sulla gestione dell’immigrazione, ma anche nel rapporto con le potenze mondiali (USA, Russia e Cina in particolare).
Insomma, le promesse sono certamente condivisibili: per la realizzazione aspettare almeno il 2020.