
Crisi di governo | Giuseppe Conte ha usato toni forti, ma allo stesso tempo si è mostrato fiero del compito svolto in questi 445 giorni.
Il Presidente del Consiglio ha riferito in Senato la sua personale esperienza al timone di questo governo.
Non sono mancate forti critiche soprattutto nei confronti della Lega ed in particolare di Matteo Salvini, accusato apertamente di “opportunismo politico”.
Bacchettate anche per il Movimento 5 Stelle, che non ha saputo riconoscere, a detta di Conte, la solennità istituzionale e il conseguente rispetto che è dovuto.
Conte, il duro attacco a Salvini
“La decisione di aprire una crisi di governo in un momento delicato come questo che sta attraversando il nostro Paese, è da irresponsabili”.
Con queste parole si è espresso oggi in Senato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rivolgendosi apertamente al Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Chiedere il voto subito dopo l’approvazione del Decreto Sicurezza Bis è l’esempio per eccellenza di un vero e proprio opportunismo politico”.
Parole che hanno riscosso applausi dalle fila grilline e proteste dei senatori leghisti.
“Mi dispiace dirlo Matteo, troppe volte ho cercato di superare le differenze che ci contraddistinguono, per amore del Paese in cui vivo, ma devo dirtelo: i simboli religiosi vanno tenuti fuori dalle istituzioni per sancire il diritto di laicità delle stesse”.
Il Premier ha poi continuato affermando di essere molto preoccupato per le affermazioni rese dallo stesso Salvini nei giorni scorsi.
“Hai chiesto pieni poteri, e questo mi spaventa, perché quando ci si concentra solo sui propri interessi, non si tradisce solo la nobiltà della politica, ma si compromette l’interesse nazionale”.
Le critiche ai 5 Stelle

Il Presidente Giuseppe Conte non ha risparmiato dure critiche anche nei confronti dei colleghi penta stellati.
“Rivolgendomi ai deputati e senatori 5 Stelle, vorrei ricordare loro di non lasciarsi condizionare dai sondaggi, per altro negativi, ma di dare importanza al lavoro che va svolto prima di tutto per il bene dei cittadini”.
“Inoltre ci tengo a sottolineare l’assoluta importanza del rispetto nelle istituzioni, quando un capo del governo riferisce in aula, si resta ad ascoltare cosa ha da dire, anche se si hanno pareri diversi, questa è la democrazia”.
L’atmosfera in Senato diventa ogni minuto più tesa, con la Presidente Casellati, che più volte è dovuta intervenire per ristabilire la calma.
“Il nostro Paese, ha per origini storiche e geografiche un ruolo fondamentale nel Mediterraneo e nell’Europa tutta”, ha proseguito il Presidente del Consiglio, invocando la coscienza di tutti affinché quei principi che hanno reso possibile l’Unione Europea vengano difesi.
La parola al Capo dello Stato

Niente rinvii per una questione di dignità personale ed istituzionale.
Questa la scelta del premier Conte che subito dopo il discorso in Senato salirà al Quirinale per consegnare ufficialmente le sue dimissioni.
“Ho detto che sarei stato l’avvocato del popolo, ringrazio quanti mi hanno dato fiducia in questi mesi, ho fatto il possibile affinché questo governo portasse avanti le numerose iniziative intraprese”.
“Qualcuno l’ha definito il governo del no, ma sfido chiunque a fare tutto ciò che ha fatto questo governo e ne sono fiero”.
“Mi recherò personalmente dal Presidente Sergio Mattarella, supremo garante degli equilibri istituzionali, al quale esprimo la mia massima gratitudine per il sostegno di cui mi ha sempre onorato”.
I passi della crisi
Dopo aver ricevuto ufficialmente le dimissioni di Conte, il Presidente della Repubblica, inizia le consultazioni per formare un nuovo governo.
L’ipotesi spesso avvalorata in queste ore di un possibile Conte bis, non è da escludere.
Il Presidente Mattarella, potrebbe affidare ancora a Giuseppe Conte l’incarico esplorativo per verificare l’esistenza nelle Camere di una maggioranza alternativa a quella giallo verde.
Nel caso di sfiducia, potrebbe essere lo stesso Conte, con nuovi ministri a portare l’Italia al voto.