Una finale senza storie vinta da quel Canada che aveva spezzato, definitivamente, il sogno dell’Italia nella semifinale di Coppa Davis. Non era una competizione partita sotto la stella buona per la Nazionale italiana di tennis assemblata e guidata da Filippo Volandri: Matteo Berrettini e Jannik Sinner avevano alzato bandiera bianca per infortunio, ma gli azzurri avevano ben assorbito la botta vincendo contro gli Stati Uniti. Poi il guaio fisico di Simone Bolelli e la chiamata disperata a Berrettini che ha perso, nel doppio con Fabio Fognini, l’ultima sfida decisiva. In tanti si sono interrogati sulla bontà della scelta del capitano della spedizione: giusta o sbagliata? Nelle ultime ore si è espresso anche Diego Nargiso.

Le parole di Diego Nargiso sull’ultima Coppa Davis

(Credit foto – pagina Facebook Federtennis)

Ecco cosa ha detto Diego Nargiso, ex tennista italiano originario di Napoli, ai microfoni di SuperNews:

Sicuramente c’è rimpianto, siamo arrivati vicini a fare l’impresa. Purtroppo con la nuova formula di Coppa Davis, al meglio dei due match su tre, il doppio diventa fondamentale e non abbiamo avuto grandi chance. Resta il rammarico, ma anche la consapevolezza che giocando sempre per vincerla come sta accadendo in questi anni, prima o poi il successo arriverà. Credo sia stato giusto schierare Berrettini, il nostro giocatore con maggiore esperienza anche e soprattutto nella disputata di match a questo livello. Nessuno meglio di Volandri poteva sapere come stavano i ragazzi, quindi se ha optato per Matteo certamente gli dava delle garanzie. Sicuramente sarebbe stata una partita più equilibrata, ma non potremo mai avere la certezza di come sarebbe andata. Certamente Bolelli e Fognini hanno dimostrato di essere molto competitivi e avrebbero potuto fare bene, pero ogni partita è a se stante e bisogna giocarla, con tutte le difficoltà del caso. Sonego come sempre ha stupito e ha dimostrato ancora una volta le sue doti da Davis, tirando fuori tutto quello che aveva per la Nazionale. Lo scorso anno, in un momento di difficoltà, non era riuscito a mostrarle completamente, quindi è stata una bella rivincita per lui. Purtroppo Musetti è arrivato effettivamente stanco e scarico all’appuntamento, non tanto sul piano delle motivazioni ma in termini di forza fisica. Giocando da numero 1 ha avuto anche partite molto complicate“.

(Credit foto – pagina Facebook Federtennis)

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