Attualità

Corea del Nord, torna alla luce il fantasma della carestia: Kim Jong-un “Prepararsi ad una crisi difficile”

Durante la carestia degli anni ’90 la gente intorno a me iniziò a morire di fame ogni giorno. Io stesso, che avevo dedicato diciott’anni della mia vita al servizio del regime, mi ritrovai spesso senza niente da mangiare. Eppure finsi di non vedere quello che stava succedendo, ricorda con amarezza un disertore nordcoreano. 

Oggi la storia sembra ripetersi come se in questi 30 anni nulla fosse cambiato. Kim Jong-un, il dittatore nordcoreano, ha recentemente dichiarato alla conferenza del Partito dei Lavoratori dell’imminente arrivo di una “crisi difficile“. Bisogna intraprendere un’altra Marcia ardua sono state le sue parole alla popolazione. Facendo così resuscitare uno spettro del passato: la devastante crisi alimentare che negli anni 90 colpi il paese, causando oltre tre milioni di morti.

La crisi degli anni ’90

Dal il 1994 al 1998 la Corea del Nord fu colpita da una gravissima crisi alimentare causata dal crollo dell’unione sovietica e il conseguente “stop” del loro supporto per la produzione di cibo e per le importazioni. Per di più continue alluvioni distrussero ettari di terre coltivabili, raccolti e riserve di grano peggiorarono la situazione e portando alla perdita di oltre tre milioni di vite.

Ecco cosa sta succedendo oggi

All’inizio della settimana il leader nordcoreano avvisa il Paese di prepararsi ad affrontare “una delle peggiori situazioni di sempre”. Di fatto a causa dalle sanzioni internazionali dovute al programma nucleare, la chiusura dei confini internazionali provocata dalla pandemia e il conseguente blocco degli scambi commerciali con la Cina, il paese si trova ad affrontare una grave crisi economica. Vari rapporti hanno comunicato la mancanza di beni di prima necessità: cibo, sapone e dentifricio non si vedono da oltre due mesi. Riportano anche dell’aumento del prezzo del pane, arrivato a costare quanto uno stipendio mensile.

Ora le opzioni per il regine sono poche: o inizia a dialogare con altri Paesi, rompendo il proprio isolamento internazionale, o dovrà prepararsi ad affrontare una tragedia umana.

Resta aggiornato su tutta l’Attualità di Metropolitan Magazine, e segui la pagina Facebook.

Margherita Bianchini

Pulsante per tornare all'inizio