Tensione tra le due Coree, che si sono scambiate di colpi di avvertimento al confine marittimo. A sparare è stato l’esercito sudcoreano, nei confronti di una nave nordcoreana. I colpi sarebbero stati un avvertimento contro la nave nordcoreana, che avrebbe attraversato il confine marittimo conteso tra i due paesi. I nordcoreani hanno esploso dei colpi per reazione.

Da come rende noto l’agenzia Yonhap, ad attraversare la linea del limite marittimo settentrionale vicino all’isola di Baengnyeong, è stata la nave mercantile nordcoreana. L’accaduto è avvenuto alle 3:42 ora locale. A seguito dei colpi di avvertimento della marina sudcoreana, la nave si è poi ritirata a nord. Da quando ha affermato l’esercito di Pyongyang: una nave militare sudcoreana, ha violato il confine de facto da 2,5 a 5 chilometri, pochi minuti dopo, e l’esercito nordcoreano ha risposto sparando dieci colpi di avvertimento dalla sua costa occidentale.

Il confine marittimo: protagonista di numerosi scontri tra Corea del Sud e Corea del Nord

scambio di accuse tra Seul e Pyongyang -Photo Credits: larepubblica.it
scambio di accuse tra Seul e Pyongyang -Photo Credits: larepubblica.it

Negli anni il confine marittimo, considerato un hot spot, è stato protagonista di numerosi scontri tra le due Coree. Nelle ultime settimane, ad aumentare le tensioni: Pyongyang. Ha effettuato diversi lanci di missili e sbarramenti di artiglieria ritenuti provocatori da Corea del Sud e Giappone.

Un portavoce dello staff di Pyongyang, in una dichiarazione, ha affermato: “Le unità di difesa del litorale occidentale dell’esercito hanno adottato una prima contromisura per respingere con forza la nave da guerra nemica sparando 10 proiettili lanciarazzi multipli verso le acque territoriali, dove un movimento navale nemico è stato rilevato alle 5:15 del mattino. Abbiamo lanciato ancora una volta un severo avvertimento ai nemici dietro le provocazioni marittime che si aggiungono al fuoco dell’artiglieria e alla trasmissione di messaggi transfrontalieri attraverso altoparlanti”.

Pyongyang, le manovre militari

Di recente, Pyongyang ha aumentato drasticamente le sue manovre militari. Il leader nordcoreano Kim Jong Un, da quanto affermano Seul e Washington, è pronto a effettuare quello che sarebbe il settimo test nucleare del suo paese. Coincidenza vuole che il giorno dello scontro a fuoco di avvertimento di questa notte, coincide con il giorno del colloquio a tre tra Giappone, Tokyo e Seul. Tokyo e Seoul, entrambi alleati di Washington.

Pyongyang, nel mese di ottobre, si è impegnata in esibizioni di forze militari. Ha lanciato un missile balistico a corto raggio, sparando piu’ colpi di artiglieria e inviando jet da combattimento vicino al confine sudcoreano. Il fuoco dell’artiglieria è avvenuto in violazione di una “zona cuscinetto”, nelle sue acque della costa orientale e occidentale. La “zona cuscinetto” era stata stabilita per prevenire incidenti in mare, durante un accordo del 2018. Pyongyang ha descritto questi test sulle armi come simulazioni di “attacchi nucleari tattici” contro obiettivi in Corea del Sud. Ha inoltre affermato di rispondere alle “provocazioni” di Seoul.

Seul: nuove esercitazioni

Dopo poche ore dallo scambio a fuoco di avvertimento tra Seul e Pyongyang, la Marina sudcoreana, ha annunciato chhe, da oggi fino al 27 ottobre, effettuerà manovre “su larga scala” nel Mar Giallo. Lo Stato maggiore sudcoreano, ha fatto sapere che si tratta di “un’esercitazione marittima su larga scala che funge da preparazione alle provocazioni nemiche”. A queste manovre, oltre alle truppe statunitensi, partecipano anche l’esercito, l’aviazione e la guardia costiera sudcoreani.

Le esercitazioni si terranno nell’area della cosiddetta Northern Limit Line (Nll). La linea ideale nel mar Giallo, rifiutata da Pyongyang e accettata invece dal governo di Seoul, tracciata dalle Nazioni Unite. A partecipare sono circa 20 navi della marina sudcoreana. Tra fregate o cacciatorpediniere equipaggiati con il sistema missilistico Aegis, navi guardia costiera e caccia F-15 e F-16 dell’Air Force. Elicotteri Apache o aerei d’attacco A-10, da parte statunitense.

Mariapaola Trombetta

Seguici su Google News