8 Marzo 2020, basta Coronavirus: Donne, parliamo di noi

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

L’8 Marzo è la festa della Donne. Acclamata in numerosi Paesi del mondo, rischia oggi di passare in secondo piano, quantomeno in Italia. Il Coronavirus domina i trends, non si cura di altri temi e non teme confronti. La notizia positiva è che possiamo opporci a più tipi di contagi, non soltanto a quelli epidemici.

L’8 Marzo ai tempi del Coronavirus

Sta succedendo quello che più abbiamo scongiurato. I picchi di contagi, che crescono esponenzialmente e non si sa per quanto continueranno a farlo, hanno prodotto effetti drammatici sia a livello sanitario, sia a livello economico. Così, il Governo ha deciso di isolare l’intera Lombardia e altre 11 province. Parallelamente, Google registra click monotematici.

Pochi di noi hanno vissuto durante un periodo di guerra, ma se dovessero chiederci di scrivere un tema immaginandone una, probabilmente avrebbe alcuni caratteri molto simili a quelli che stiamo vivendo. Una netta sensazione di desolazione, iniziata con la folle corsa ai supermercati per riempire i carrelli di scorte. Speravamo fosse una meteora di pochi eccessivamente ansiosi e invece, se oggi stesso l’esecutivo varasse un decreto riempicarrelli, non ci stupiremmo.

Ci sentiamo in balìa di qualcosa che non dipende da noi, viviamo una situazione di instabilità e non possiamo far altro che aspettare i bollettini della Protezione Civile, un po’ come prima si attendevano notizie dal fronte (ci perdonino i nostri nonni per il paragone blasfemo e fuori luogo, ma tant’è).

I luoghi di pubblica aggregazione vengono chiusi. No ai cinema, no ai musei, no agli stadi. Sì allo stare a casa e rispettare il coprifuoco ove questo è presente. Ci viene consigliato anche di non riunirci in gruppi numerosi. Consigli necessari e sacrosanti, ma che hanno come un profumo sgradevole che ricorda tempi passati e che per ora avevamo soltanto studiato sui libri.

Così, man mano che i contagi aumentano e le norme evolvono, la nostra vità è sempre più condizionata da questa situazione. Alcuni contagi sono oggettivi e misurabili mentre altri, privi di sintomi, sono più subdoli e anonimi, ma altrettanto letali per chi ci circonda. Il problema poi è che sui primi possiamo agire tempestivamente e avviare quarantene e cure. I secondi invece sono più pericolosi e proprio perchè privi di sintomi chiari ed evidenti, difficili da scacciare.

Coronavirus? Mee Too.

Sarebbe incoerente l’autore di questo articolo se dicesse di non voler parlare di virus salvo poi parlarne di continuo. Tuttavia, il passaggio precedente può essere quanto mai necessario ed utile se compreso nella sua essenza metaforica.

Come forse già sappiamo, i traguardi raggiunti dal femminismo sono molteplici e degni di nota. Citiamo per quanto riguarda l’Italia i diritti riconosciuti alle mamme lavoratrici, con l’introduzione a partire dal 1950 di leggi a tutela delle donne in stato di gravidanza e il divieto di licenziamento prima del compimento di un anno d’età da parte del bambino e con un riconoscimento economico post parto.

A seguire, negli anni successivi, sono arrivati pari trattamenti salariali (almeno teoricamente, ma è comunque un passo avanti) per uomini e donne, oltre che la parità di padri e madri per quanto riguarda i congedi parentali.

Sono anche state introdotte leggi utili per tutelare le donne dalle violenze e dagli abusi. Citiamo ad esempio il riconoscimento del fatto che la violenza sessuale non la si commette semplicemente contro la pubblica morale, ma contro le persone in carne ed ossa.

Infine, ultima in ordine d’arrivo, la legge sul femminicidio introdotta nel 2019. Sarebbe dunque falsità ideologica dichiarare che non sono stati fatti passi avanti molto importanti. Allo stesso tempo, per quanto le misure di contenimento siano utili a ridurre il fenomeno di contagi sintomatici, resta un punto di domanda.

Infatti è diffusa, sia tra gli uomini che tra le donne, la sensazione secondo la quale il femminismo sia qualcosa di legato al passato, perchè ormai la questione non ci riguarda più in maniera importante. Talvolta si ha la sensazione (e anche la prova in realtà), che parlare di diritti delle donne equivalga quasi a parlare di capricci.

Riconoscere i sintomi non direttamente misurabili: la sfida del femminismo attuale che riguarda uomini e donne

Occorre riconoscere che spesso, uomini e donne intervistati a riguardo hanno realmente la sensazione che non ci siano più grossi passi in avanti da fare. In questi atteggiamenti spesso non ci sono nè malizia nè cattive intenzioni, ma un ingenuo e innocente convincimento sul fatto che no, non ci sono ancora poi tanti problemi.

Così il femminismo ci appare come qualcosa che riguarda gli altri, un indefinito gruppo di persone che, forse ideologicamente, combatte per ottenere magari privilegi. Sempre stando in Italia, può essere utile pensare agli aspri dibattiti per l’introduzione delle quote rosa.

I limiti meno evidenti sono comunque legati a tutto quel mondo esterno ai decreti, alle leggi e ai dibattiti. Sono davanti a noi e non ce ne rendiamo conto. Non ne abbiamo effettivamente colpa, perchè non è nostra la colpa se le uniche cose rosa che portiamo sono gli occhiali con cui Kant dice di guardare il mondo.

Tuttavia, se per un attimo seguissimo il ragionamento del filosofo adattandolo al tema, potremmo accorgerci che forse la realtà non è come quella che vediamo con i nostri occhiali. Forse i contagiati asintomatici siamo noi, mee too. Questo articolo non desidera compiere nessun processo ai fatti nè alle intenzioni. Piuttosto, poichè crede nella buona fede altrui, cerca di smuoverne l’attenzione e la consapevolezza.

In questo caso, cercheremo di farlo non con dati e statistiche che potrebbero risultare utili quanto presuntuosi e indisponenti, ma con delle semplici questioni a cui si chiede di rispondere con onestà.

Si tratta di cose quotidiane che ci appaiono come normali e prive di problemi, ma che guardate con un minimo di riflessione potrebbero indurci a chiederci qualche perchè.

Ad esempio verrebbe da chiedere perchè mai nei programmi televisivi più famosi i conduttori uomini non siano in effetti così belli, mentre la stragrande maggioranza delle donne che ne fanno parte sono certamente belle e in forma. Inoltre, se queste non vengono scelte per la loro bellezza ma per le doti intellettuali, perchè la regia si ostina a riprenderne le gambe?

Vi è mai capitato di pensare che un docente uomo severo e auterevole è spesso visto come un esempio, mentre se ad essere severa e autoritaria (magari anche un po’ acida) è una donna questa viene vista come una persona in evidente astinenza sessuale? Se non lo avete pensato voi, avete mai sentito battutine di vostri compagni di scuola o colleghi universitari al riguardo?

Sicuramente pensate che sia un uomo che una donna abbiano le stesse capacità di provare differenti emozioni e che queste non dipendano dal genere. Tuttavia, avrete sentito almeno una volta un uomo commentare lo stato di rabbia o nervosismo di una donna chiedendole se avesse le sue cose. Come se una donna non potesse essere normalmente nervosa. Sono cose che facciamo senza voler ferire nessuno, ma che sottendono un modo di pensare trasmessoci, volenti o meno.

Uomini, vi siete mai sentiti in dovere, quando andate al ristorante, di dover pagare voi il pranzo o la cena senza reali motivi se non quello che siete uomini? Voi donne invece, quante volte vi siete sentite in dovere di pagare il pranzo o la cena al vostro ragazzo soltanto perchè siete donne? Basterebbe questo per spiegarci come la maggior parte di sottrazioni di denaro ai genitori vengono commesse da individui di sesso maschile.

Uomini, sicuramente riconoscete che in famiglia uomo e donna hanno stessi diritti e stessi doveri. Quanto, in cuor vostro, accettereste che sia lei a guadagnare più di voi? Quanti di voi sentirebbero la propria virilità messa in discussione?

Supponiamo che la presenza di personaggi maschili belli e meno belli nei programmi televisivi sia tutto sommato normale anche a fronte della presenza di ragazze quasi solo esclusivamente molto belle. Credete che sia soltanto una questione di ormoni differenti se circa 20 ragazze per ogni ragazzo sviluppano disturbi alimentari?

Se intervistati, diciamo di sentirci a proprio agio con un capo donna. Quanti uomini, immaginando il proprio lavoro, si vedrebbero davvero come segretari del proprio capo donna (Zalone docet)? E se diciamo anche che non ci sarebbe nessun problema, perchè nelle università italiane solo 6 donne contro 76 uomini sono rettrici? Nelle altre aziende va meglio, perchè le donne manager sono addirittura una su tre. Tuttavia, guadagnano mediamente il 33 percento in meno di un uomo.

Il femminismo ha a che fare con una maggiore serenità fisica e psicologica sia per gli uomini che per le donne

Così, come per il nostro Coronavirus, più che l’estinzione con un vaccino è quantomai necessaria l’attenzione ai gesti quotidiani, così sottovalutati da essere la vera fonte del problema.

Se gli esempi citati non dovessero essere convincenti, vi invitiamo a leggere dati a riguardo, farvi una vostra idea e chiedervi se davvero il femminismo sia solo mera ideologia. Se anche foste uomini di vecchio stampo, vi sveliamo una cosa. Supponendo che in questo caso siate voi a portare i soldi a casa, vi ricordiamo che tutelare i diritti delle vostre donne converrebbe anche a voi o, se non altro, alle vostre tasche.

Un esempio: gli assorbenti, come sapete, sono tassati quanto il tartufo. Pensate a quanti soldi risparmiereste in un solo anno se le vostre mogli potessero usufruire di assorbenti gratuitamente. Con quella cifra potreste permettervi un set di pentole da regalare alle vostre donne o addirittura una donna delle pulizie. Già, perchè per ora gli uomini delle pulizie non esistono. Non li hanno ancora inventati.

Buon 8 Marzo a tutti, donne e uomini, ovunque voi siate. Sia che vi troviate in giro per il mondo, sia che siate ricoverati in qualche ospedale o in quarantena, sia che siate chiusi all’interno dei confini della Lombardia, magari senza la possibilità di vedere la vostra famiglia e/o i vostri ragazzi/e. Vi pensiamo comunque e vi offriamo tutto il nostro supporto.