Coronavirus, Fondazione Gimbe: “Servono quattro settimane di lockdown per abbattere la curva dei contagi”

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

L’ultimo monitoraggio effettuato dalla Fondazione mette in evidenza un forte aumento dei contagi. Secondo gli studiosi, se tale emergenza non verrà arginata con una chiusura totale del Paese si registreranno più di 30 mila ricoveri e 3 mila pazienti in più nelle terapie intensive, entro il prossimo 8 novembre.

Il consistente aumento dei contagi: i numeri

La Fondazione Gimbe, un’organizzazione indipendente attiva dal 1996 con lo scopo di diffondere le migliori evidenze nella ricerca scientifica e sanitaria, ha monitorato l’andamento autunnale della curva di contagi da Covid 19. La ricerca ha evidenziato che, nella settimana tra il 21 ed il 27 ottobre 2020, è stato registrato il 108% in più dei decessi ed l’89% in più dei nuovi casi, rispetto la settimana precedente. Anche il rapporto tra i casi positivi e i pazienti sottoposti ai test sono aumentati del 18% contro 10,9% della scorsa settimana. All’interno degli ospedali si registrano circa +5.501 ricoveri e 541 nuovi malati in terapia intensiva.

“In alcune aree del Paese non è più procrastinabile il lockdown totale”

Non solo i numeri ma anche le parole degli esperti sono chiare: “I dati dell’ultima settimana documentano il crollo definitivo dell’argine territoriale del testing & tracing, confermano un incremento di oltre il 60% dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva e fanno registrare un raddoppio dei decessi” ha dichiarato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe. Poi, ha aggiunto: “In alcune aree del Paese non è più procrastinabile il lockdown totale per arginare il contagio diffuso e ridurre la pressione sugli ospedali“. “Al di là dei numeri assoluti preoccupano i trend esponenziali con cui aumentano i pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva, con un tempo di raddoppiamento di circa 10 giorni da 3 settimane consecutive” ha spiegato il medico in relazione al peggioramento dei principali indicatori di contagio in tutte le Regioni italiane.

In Italia, 28 giorni di lockdown

Uno studio effettuato dall’Università di Edimburgo e pubblicato su Lancet Infectious Diseases ha analizzato i dati provenienti da 131 paesi sull’impatto di differenti misure di contenimento sul valore di Rt. Renata Gili, responsabile della Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE, ha spiegato quali sono state le ipotesi sui tempi dei possibili risultati riscontrabili: “In relazione ai risultati ottenuti dall’introduzione di ciascuna misura di contenimento è stata stimata l’efficacia sul valore di Rt di quattro possibili gruppi di interventi a 7, 14 e 28 giorni. Se da un lato gli effetti dipendono dal numero e dalla tipologia di restrizioni, dall’altro non sono affatto immediati. Infatti, per dimezzare il valore di Rt servono 28 giorni di lockdown totale, tempi che in Italia potrebbero dilatarsi ulteriormente per il ritardo sempre maggiore nella notifica dei casi“.

I due DPCM neutralizzati dalla salita della curva epidemiologica

Enrico Bucci, professore aggiunto SHRO Temple University, ha affermato che la curva epidemiologica in crescita porterebbe a “numeri che potrebbero ridursi per l’eccesso di letalità da sovraccarico ospedaliero“. Questo significa che, se si superasse il 30% dei posti letto occupati da malati di Coronavirus e si avvierebbero le cancellazioni di interventi chirurgici programmati o prestazioni sanitarie differibili, si assisterà inevitabilmente all’incremento della mortalità, non causata da Covid 19. Secondo Cartabellotta “sono state introdotte progressive restrizioni da parte di Governo e Regioni, ma il loro effetto sulla flessione della curva dei contagi sarà minimo, sia perché le misure non sono state tarate su modelli predittivi a 2 settimane, sia perché le blande misure dei primi due DPCM sono già state neutralizzate dalla crescita esponenziale della curva epidemica“.

“Un’epidemia fuori controllo”

Cartabellotta ha affermato che la situazione sanitaria e sociale è in seria difficoltà. “L’epidemia è già fuori controllo in diverse aree del Paese da oltre 3 settimane insieme al continuo tentennamento di Sindaci e Presidenti di Regioni nell’attuare lockdown locali stanno spingendo l’Italia verso la chiusura totale“. Il Presidente della Fondazione Gimbe è convinto che per abbattere la curva dei contagi e arginare l’emergenza sanitaria, l’Italia ha necessità di ripetere almeno 4 settimane di lockdown nazionale evitando una catastrofe sanitaria peggiore della prima ondata. Poi, il medico ha concluso: “Perché questa volta, oltre al dilagare dei contagi anche nelle regioni del Sud, meno attrezzate dal punto di vista sanitario, abbiamo davanti quasi 5 mesi di stagione invernale con l’influenza in arrivo“.

Chiara Bigiotti