Quattordici donne e un uomo: ecco il team che ha debellato il coronavirus.

Un team quasi completamente al femminile quello che, nel laboratorio di Virologia dell’istituto Malattie infettive dell’ospedale Spallanzani. Siamo a Roma, e il team ha finalmente isolato il Coronavirus. La squadra è stata diretta da Maria Rosaria Capobianchi e coordinata da Maria Pisciotta.
La Capobianchi ha spiegato che il risultato ottenuto è:

Frutto del lavoro di squadra, della competenza e della passione dei virologi di questo istituto, da anni in prima linea in tutte le emergenze sanitarie nel nostro Paese.

(Quasi) tutte donne nel Team che ha isolato il virus:

Quattrodici donne e un uomo: questa squadra ha isolato il virus a Roma, in Italia. Questo è ciò che ha aggiunto la Capobianchi durante la conferenza stampa sul coronavirus a Roma:

Adesso sarà più semplice trovare un vaccino per il coronavirus, la coltivazione del virus è un fatto fondamentale per qualsiasi allestimento credibile di presidi e nuove strategie. Avere a disposizione il virus significa partire da una buona base.

fonte: google

L’isteria di massa si sta infatti lentamente calmando, ma noi BRAVE GIRLS non siamo qui per parlare di questo (vi rimandiamo ad un articolo sulle reazioni sociali qui). Il problema dell’Italia, come quello delle donne nei campi biomedici, non è (come possiamo vedere dai risultati) legato ad un problema di capacità, quanto di possibilità. Non si è dato per secoli alle donne la possibilità di provare le loro capacità in determinati ambiti e, una volta concesse, è evidente come il livello sia pari a quello dell’altro sesso. Purtroppo, quando si limita il potenziale di una fetta della società, a subirne le conseguenze è la socieà intera. Vediamo il caso di Francesca Colavita.

Francesca Colavita: la precaria che ha isolato il virus

Il team di ricercatori del Laboratorio di Virologia dell’ospedale Spallanzani di Roma ha isolato il genoma del 2019-nCov (il nuovo coronavirus), il tutto in meno di 48 ore. Ma vogliamo parlare di una persona che era tra loro: Francesca Colavita, la più giovane del gruppo.

Francesca, 31enne di Campobasso, attualmente a contratto determinato allo Spallanzani. Un contratto che per anni l’ha resa una ricercatrice precaria a 1500 euro al mese, nonostante il professionismo e le abilità (dimostrate dall’ultimo risultato!). Su La Repubblica dichiara:

Sono sei anni che lavoro per lo Spallanzani, prima con un co.co.co, ora con un contratto annuale. Guadagno circa 20 mila euro all’anno.

Francesca Colavita -Fonte: Google

Aggiungiamo che durante il periodo da ricercatrice, ha passato molto tempo in Africa per studiare il virus dell’Ebola, di cui nel 2013-2014 è scoppiata l’epidemia.


Noi della redazione BRAVE GIRLS abbiamo deciso di affrontare questo argomento per far riflettere su come la Scienza non sia un ambito di diretta competenza maschile, e anzi l’esempio della Colavita aiuta a riflettere sul concetto di possibilità. Quando non si danno le necessarie possibilità di realizzazione ad un soggetto non si può fare alcuna congettura sulla natura dei suoi risultati, e questo è valido per le donne e la scienza medica come è valido per i giovani laureandi e la nostra economia restrittiva. Una società che non da ai suoi membri il diritto di realizzarsi non è destinata ad andare lontano, questo è certo.

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