Cronaca

Coronavirus, l’Oms dichiara l’emergenza sanitaria globale

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Diffusosi dalla Cina, il Coronavirus ha causato 8100 casi di contagio e 170 morti. Dopo una prima fase di cautela, l’Oms dichiara l’emergenza sanitaria globale.

L’epidemia di Coronavirus, che ha già causato 170 morti, è diventata ormai emergenza sanitaria globale.

La Cina, del frattempo, è sempre più isolata: infatti la Russia ha chiuso il confine orientale e altre compagnie aeree internazionali hanno interrotto i collegamenti.

La riunione a Ginevra

L’emergenza è stata dichiarata dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha convocato una riunione d’emergenza dei suoi esperti a Ginevra, durante la quale ha detto:

“Dobbiamo agire insieme per limitare ulteriormente la diffusione del virus”

Il virus

L’avanzata del virus sembra inarrestabile. In Cina è arrivato ovunque, toccando perfino il Tibet. La maggior parte dei contagi, però, resta concentrata nella provincia epicentro di Hubei

La rivista scientifica The Lancet, ha analizzato 99 ricoveri a Wuhan, rilevando che la quasi totalità sarebbe scaturita dalle esposizioni al pesce ed agli animali selvatici del mercato di Wuhan, mentre i primi casi di contagio uomo a uomo sono arrivati diversi giorni prima.

Il Coronavirus, nel frattempo, è arrivato anche in India e nelle Filippine. Negli Stati Uniti, invece, si è registrato il primo contagio uomo a uomo, di infezione contratta fuori alla Cina, come era già accaduto in Vietnam, Giappone e Germania.

In Italia seimila turisti di una nave della Costa Crociere sono stati bloccati a bordo, nel porto di Civitavecchia, per verificare due casi sospetti su una coppia cinese, poi risultati negativi

I rimpatri

Ulteriore caos in Cina è causato dai numerosi rimpatri delle migliaia di stranieri bloccati ad Wuhan. Tutti i paesi, infatti, attendono l’autorizzazione da Pechino. Gruppi di americani e giapponesi sono già rientrati da Wuhan, 200 francesi sono partiti, l’evacuazione dei britannici è stata posticipata di un giorno.

L’Italia sta ancora trattando l’autorizzazione con la Cina, ma al rientro i rimpatriati saranno messi in quarantena, probabilmente in una struttura militare vicino Roma.

Il vaccino

Gli esperti cinesi osservano che con adeguate misure di contenimento e prevenzione i contagi potrebbero calare, ma sono già alla ricerca di un vaccino, il quale ha una priorità assoluta.

Il tempo previsto, però, risulta essere di almeno tre mesi. Anche russi e australiani si sono messi al lavoro.

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