Nulla ancora di ufficiale, ma gli esperti del comitato scientifico sono a lavoro per valutare le prossime indicazioni da seguire. La battaglia contro il coronavirus è ancora in salita, anche se si intravede una piccola luce.
Misure di contenimento fino a Pasqua
Le misure di contenimento finora attuate, proseguiranno almeno fino a Pasqua. Questo è quanto si apprende dalle prime dichiarazioni del ministro della Salute Roberto Speranza, alla vigilia del prossimo consiglio dei Ministri che si riunirà tra mercoledì e giovedì. Ancora troppo alto il livello di allerta per il coronavirus, che nel nostro Paese fa registrare un calo dei contagiati ma non dei decessi.
Nei prossimi giorni potrebbe essere valutata positivamente, l’apertura di attività commerciali finora non ritenute essenziali, quali le imprese di meccanica agroalimentare e quelle chimiche. Per tutte naturalmente devono essere garantite le norme di distanza di sicurezza tra i dipendenti e la dotazione di dispositivi di protezione.
Resta lontana l’ipotesi di riaprire tutti quei luoghi considerati ” ad alto livello di contagiosità” come palestre, pub, ristoranti e discoteche.
Lo tsunami sull’economia
Ci vorrà molto tempo, troppo secondo gli esperti per risalire la china dopo questa pandemia. I danni che porta dietro di se questa emergenza sanitaria sono un vero e proprio tsunami per l’economia mondiale.
A confermarlo è anche Marco Ceresa, amministratore delegato per l’Italia di Randstad, una delle primarie agenzie di lavoro a livello internazionale. Secondo i dati forniti sono circa 3 milioni i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro, quando questa emergenza finirà.
Si tratta prevalentemente di tutti quei contratti a tempo determinato che normalmente vengono firmati ad inizio anno e che vedono la loro scadenza naturale verso giugno, ciò significa che data la situazione in molti non saranno rinnovati. Per non parlare poi di tutti quei lavoratori ” in somministrazione”. Indubbiamente i settori più colpiti da questa tragedia sociale sono quello alberghiero e della ristorazione. Ai quali si aggiungono i piccoli negozi .
Impossibile prevedere quando si tornerà alla normalità
“Si inizia ad intravedere una piccola luce, ma nuove previsioni saranno possibili solo dopo i dati di Pasqua”, queste le parole di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità. Il quale avverte: anche quando i casi di contagio saranno pari a zero, la misure adottate per la sicurezza proseguiranno per ancora molto tempo.
L’indicazione degli esperti non lascia dubbi, anche quando si riprenderà “la normalità” bisognerà mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro, e indossare le mascherine nei luoghi pubblici.
Dunque bisognerà inventarsi un nuovo modo di concepire lo stare insieme, il socializzare, un nuovo approccio forse più distante. Quando tutta questa assurda storia volgerà al termine, probabilmente continueremo a guardarci con paura, attraverseremo il marciapiede quando vedremo un passante troppo vicino, continueremo a fare lunghe file al supermercato. I canti dai balconi saranno un ricordo lontano, ma di certo quest’esperienza ci ha insegnato molte cose e ci ha resi più forti di prima.
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