Sono 17 i casi nel Lazio, di cui 13 a Roma città. I dati del bollettino della Asl e i continui assembramenti non entusiasmano l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, che rivolge un appello all’utilizzo delle mascherine per evitare il contagio da Coronavirus. “Non possiamo tornare indietro o fare come in Catalogna” commenta l’assessore. Nel frattempo a Roma chiudono locali e piazze.
Gli ultimi dati della Asl
Sono tre i nuovi casi registrati dalla Asl Roma 1, di cui due di nazionalità del Bangladesh. Un caso si trova in fase di pre-ospedalizzazione al Policlinico Umberto I. La Asl Roma 2 registra invece quattro nuovi casi, due dei quali risultati positivi ai tamponi effettuati sulla comunità del Bangladesh richiamati al drive-in. Un caso riguarda una persona di nazionalità indiana già posta in isolamento e un caso una persona di ritorno dal Pakistan, ora ricoverata allo Spallanzani. Sono state attivate le procedure del contact tracing internazionale. La Asl Roma 3 ha invece rilevato sei nuovi casi, due di queste sempre della comunità del Bangladesh.
Nelle province si registrano quattro nuovi casi, dei quali tre nella Asl di Frosinone. Si tratta di un uomo in accesso al pronto soccorso di Sora e di due donne al pronto soccorso di Frosinone. Un caso si registra a Rieti e riguarda un pakistano sempre in accesso al pronto soccorso. Un decesso si è verificato nelle ultime 24 ore.
Il bollettino dello Spallanzani
Sono 67 ad oggi i pazienti ricoverati per Coronavirus presso l’ospedale Spallanzani. Di questi 54 sono positivi al tampone, 13 ancora sottoposti ad indagini. Sono tre i pazienti in terapia intensiva e 528 i dimessi e trasferiti presso il proprio domicilio o in altre strutture.
Assembramenti nelle piazze e chiusura di alcuni locali
Dopo il caso dello stabilimento balneare “La Vela” di Ostia, è costretta a chiudere un’altra attività di ristorazione sul litorale. L’attività in questione è l’Old Wild West di via Dragone. Un dipendente è stato trovato positivo al Coronavirus e si tratterebbe proprio del coinquilino dell’impiegato come lavapiatti dello stabilimento sul lido di Ostia.
Nelle serate di venerdì e sabato la Polizia locale di Roma è stata costretta a chiudere le principali piazze della movida cittadina, in particolare le zone di Trastevere, San Lorenzo e Rione Monti, dove assembramenti fuori controllo e comportamenti irresponsabili non rispettavano le norme anti-contagio. I vigili hanno presidiato le zone più a rischio fino all’alba, per garantire il rispetto del distanziamento sociale. Oltre 60 verbali sono stati emessi per somministrazione, vendita e consumo di alcol al di fuori dell’orario consentito. Inoltre 21 sono le violazioni accertate per occupazione abusiva del suolo pubblico, per alimenti in vendita non a norma e per disturbo della quiete pubblica a causa di musica ad alto volume.
L’appello dell’assessore sul rischio di tornare a chiudere
L’assessore alla Sanità nel Lazio Alessio d’Amato definiva tre giorni fa il rischio “Moderato“, ma invitava a non abbassare il livello di attenzione. Sui nuovi casi riscontrati, di età più giovane rispetto alla media, ha commentato “Assistiamo ad un abbassamento dell’età media dei contagi da Coronavirus a Roma e nel Lazio. Questo è un segnale preoccupante soprattutto per i più giovani che rischiano di contagiare per il non rispetto delle regole minime”. A seguito dei bollettini del 19 luglio e dell’allarme lanciato dal professor Vaia, direttore dello Spallanzani, che aveva chiesto ai più giovani di evitare assembramenti per “Proteggere genitori e i nonni con un atteggiamento di responsabilità“, anche l’assessore ribadisce l’importanza dell’utilizzo della mascherina, per evitare un eventuale ritorno alla chiusura. “Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui. Dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna” dichiara D’Amato.