Coronavirus: quando potranno riaprire le scuole in Italia?

scuole, fonte it.wikipedia.org

Si pensava inizialmente anche ad una riapertura delle scuole a maggio, adottando ovviamente delle misure di distanziamento sociale se fosse migliorata la situazione dell’emergenza del coronavirus. In un intervista rilasciata al Corriere della Sera il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina scarta l’ipotesi di una riapertura anticipata a maggio. È più probabile che le scuole ricomincino a settembre.

Le scuole non riapriranno a maggio


Il governo a giorni prenderà una decisione. Ma con l’attuale situazione sanitaria ogni giorno che passa allontana la possibilità di riaprire a maggio. Significherebbe far muovere ogni giorno oltre 8 milioni di studenti”, spiega il ministro dell’Istruzione Azzolina, allontanando l’ipotesi di una riapertura anticipata delle scuole a maggio. Si pensa invece ad una riapertura a settembre per il nuovo anno. Spetterà riorganizzare l’attività scolastica alla commissione che sarà presieduta dall’ex assessore alla scuola dell’Emilia Romagna Patrizio Bianchi. È escluso anche un prolungamento estivo delle attività scolastiche perché , spiega il ministro Azzolina, “significherebbe non riconoscere il lavoro di queste settimane. E l’Italia ha già uno dei calendari più lunghi d’Europa”. Stiamo parlando del prosieguo con la didattica a casa dell’attiva scolastica perché “la scuola ha chiuso ma non si è mai fermata”.

Niente 6 politico per il ministro Azzolina

Come si concluderà l’anno scolastico?


L’anno scolastico si concluderà con le pagelle stillate con i voti ottenuti con le lezioni e le verifiche effettuate con la didattica a distanza. Tutti saranno promossi, come è scritto nel decreto Scuola, ma ci potranno anche essere insufficienze come i 4 e i 5 in pagella. Insufficienze che, fa sapere il ministro Azzolina, lo studente “recupererà il prossimo anno con attività individualizzate”. Per quanto la maturità non è escluso che l’esame si svolga online ma nemmeno in presenza a scuola. “Ricevo lettere di studenti che mi chiedono un esame in presenza: sarebbe auspicabile, vedremo se si potrà. Escludo l’ipotesi mista: studenti a scuola e professori a casa”, ha detto il ministro Azzolina.