La situazione coronavirus in Serbia preoccupa molte persone: pare che l’80% della popolazione di Belgrado abbia contratto l’infezione. Il prossimo fine settimana, dunque, potrebbe rivelarsi decisivo per la decisione riguardante la reintroduzione di alcune restrizioni.
Coronavirus, situazione grave in Serbia
A non escludere un ritorno al lockdown in Serbia è stato proprio il presidente Aleksandar Vucic. Il ministro della Sanità, Zlatibor Loncar, conta sul senso civico dei cittadini, che dovranno dimostrare comportamenti responsabili nel prossimo fine settimana. La curva del contagio ha subito una pericolosa impennata che potrebbe portare il Paese indietro nel tempo anziché verso la ripresa. Oltre a numeri di contagi a tre cifre sono aumentati anche i ricoveri in terapia intensiva: l’ultimo bilancio (del 2 luglio 2020) è stato di 193 contagi e un decesso. In totale il numero di pazienti contagiati dal coronavirus è salito a 13.565, mentre le vittime sono in tutto 265.
Pare che una stretta minoranza di cittadini serbi stia rispettando le norme riguardanti il distanziamento sociale, l’utilizzo dei dispositivi di protezione e l’igiene delle mani. Nel mirino delle polemiche anche la decisione di permettere il ritrovo di più persone: ciò ha fatto confluire moltissimi tifosi nelle zone degli stadi di calcio, esponendo tutti i cittadini al pericolo di contrarre l’infezione.
Belgrado dichiara la “situazione di emergenza”
Le autorità municipali di Belgrado hanno proclamato una “situazione di emergenza” nella capitale della Serbia a causa dei numerosi focolai emersi nelle ultime ore. A tal fine sono stati adottati alcuni provvedimenti limitativi delle libertà personali: bar, ristoranti e locali dovranno chiudere le serrande dalle ore 23 alle ore 6 del mattino seguente. Ristretti anche i possibili ritrovi: si tratta di assembramenti di massimo 100 persone nei luoghi chiusi, mentre all’aperto è possibile incontrarsi con mascherina e distanza fisica di 1,5 metri fino a un massimo di 500 persone. Nella sola capitale serba sono stati stimati l’82% di cittadini contagiati.
Polemiche per il torneo di tennis e per le elezioni
Scoppia una polemica anche contro la decisione di Novak Djokovic di organizzare un torneo di tennis nel pieno periodo pandemico. Le buone intenzioni dell’atleta – con la scopo benefico dell’iniziativa – non hanno placato gli animi delle proteste. Moltissimi tifosi e fan sono accorsi negli stadi per incontrare il loro idolo e ciò ha sicuramente contribuito all’aumento dei contagi.
Anche le elezioni indette per il 21 giugno scorso avrebbero contribuito alla diffusione del Covid-19 e molti – a tale riguardo – hanno criticato la scelta.