La procura di Cagliari ha sequestrato beni per un valore di circa 350mila euro al presidente della Sardegna, Christian Solinas, e ad altre sei persone, tutte indagate in un’inchiesta per corruzione cominciata l’anno scorso. Solinas in particolare è indagato con l’accusa di concorso in corruzione e concorso in riciclaggio. Dell’inchiesta non si sa molto, ma è divisa in due parti: la prima riguarda l’acquisto da parte di Solinas di una casa vicino al Poetto, la principale spiaggia di Cagliari, e la vendita di un altro terreno nella zona. Secondo le indagini i due passaggi di proprietà potrebbero nascondere una tangente. La seconda parte riguarda presunte pressioni fatte da Solinas per la nomina di Roberto Raimondi, anche lui indagato, alla direzione di un importante ufficio della Regione.

Nella prima vicenda, con Solinas sono indagati il consigliere regionale sardista Nanni Lancioni e l’imprenditore Roberto Zedda. Sulla nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi invece c’è l’ipotesi della promessa di una laurea ad honorem in un’universita’ albanese per Solinas. Accusato il consulente Christian Stevelli, il rettore dell’universita’ di Tirana Arben Gjata e il direttore generale della E-Campus Algonso Lovito. 

Solinas fa parte del Partito Sardo d’Azione, stretto alleato della Lega, ed è presidente della Sardegna dal 2019. In queste settimane si sta parlando molto di lui perché la Lega vorrebbe ricandidarlo con il sostegno di tutta la coalizione di destra alle elezioni regionali, in programma il prossimo 25 febbraio. Invece Fratelli d’Italia, che è il principale partito di governo e attualmente il più popolare in Italia, vorrebbe candidare il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, un membro del partito.