Mentre tutto il calcio italiano sta vivendo un momento delicatissimo per decidere le sorti del campionato 2019/2020, ed inevitabilmente anche quelle del prossimo, le società di Serie B lavorano senza certezze su ciò che succederà nei prossimi mesi. In particolare, quei club con situazioni di classifica particolari, fremono per capire se avranno a disposizione le restanti partite per conquistare i propri obiettivi, o se questi passeranno per via legale. A tal proposito, c’è il Cosenza di mister Roberto Occhiuzzi che sta studiando le mosse da mettere in pratica qualora si tornasse in campo. Il tecnico dei silani sembra non aver dubbi: se si tornerà in campo, i rossoblù sfoggeranno un tridente con Rivière e Asencio a fare da trascinatori.
Le mosse di Occhiuzzi
Da quando Roberto Occhiuzzi è stato nominato tecnico del Cosenza, la squadra non ha disputato neanche una partita. Questo perché la sua nomina è avvenuta proprio nei complicati giorni di metà marzo, in cui ancora non era chiaro verso quale direzione si stava muovendo il virus. Il nuovo tecnico del Cosenza ha anche avuto la benedizione di Baez in un’intervista a tifocosenza.it: “Lo conosciamo bene e lui conosce bene noi, è sempre stato vicino al gruppo, conosce le personalità di ciascuno di noi. Questo sicuramente può aiutarlo tanto e poi non è un allenatore che inizia da zero con il Cosenza (è stato vice di Braglia, ndr). Ha le sue idee di gioco che tra l’altro a me piacciono molto, può sicuramente fare bene”.
Subentrato al tecnico uscente Bepi Pillon, Occhiuzzi ha avuto modo, in queste settimane, di studiare i suoi giocatori e di pensare alle migliori soluzioni tattiche. Il Corriere dello Sport ha provato a ipotizzare il nuovo Cosenza targato Occhiuzzi, che in un’eventuale ripresa potrebbe schierarsi con un 3-4-3. Nel tridente, ovviamente, presenti i due giocatori più rappresentativi e decisivi della squadra, vale a dire Emmanuel Rivière e Raul Asencio. La vecchia e la nuova guardia: due attaccanti così diversi per caratteristiche e carriera, ma così vicini nella mentalità. Sì, perché il Cosenza è probabilmente la squadra delle 20 di Serie B che più di tutte ha voglia di tornare in campo e andarsi a prendere quella salvezza tanto desiderata. Questo è dimostrato dalle tante dichiarazioni dei tesserati del club, che mostrano voglia e unità di intenti.
Il presidente Guarascio: “La nostra rosa non vale quella classifica”
Il presidente del Cosenza, Eugenio Guarascio, in un’intervista a tuttosalernitana.com, ha detto la sua sui due attaccanti rossoblù e sulla possibilità di ottenere la salvezza: “Delle prossime 10 partite, 6 sarebbero state in casa e tutti scontri diretti. Potevamo ospitare 22mila spettatori, un tifo come il nostro conta tanto. Con gente come Asencio e Rivière dovevamo essere copertissimi, ma non hanno mai giocato insieme. Non credo che la nostra rosa valga quella classifica, la storia insegna che in molti erano virtualmente retrocessi a marzo e poi hanno mantenuto la categoria. Ecco perché vorremmo giocare“.
Mentre Gravina ha prorogato lo stop all’attività sportiva fino al 14 giugno, domani si svolgerà l‘Assemblea del Consiglio Federale della FIGC. Una riunione importante, forse decisiva, dalla quale usciranno verdetti, o quanto meno ipotesi molto realistiche, sul possibile esito della stagione 2019/2020. Al momento le strade sono parecchie, ma per Eugenio Guarascio, ce ne sono solamente due veramente percorribili: o si torna a giocare, o il campionato deve essere annullato. Questo uno stralcio delle sue parole nell’intervista già citata:
“Penso che si riprenderà. Nelle ultime ore abbiamo discusso in assemblea, resta da capire se il protocollo sia fattibile. C’è chi vuole la promozione a tutti i costi, io preferirei mantenere un certo equilibrio. Siamo noi presidenti che decideremo, non c’è fretta. Se vogliamo procedere alla promozioni e alle retrocessioni dobbiamo completare il campionato: le regole parlano chiaro, sarebbe come interrompere una partita al sessantesimo e non al novantesimo. Mancano dieci partite, con 30 punti in palio: fino a quando la matematica non dà riscontri diversi è legittimo giocarsi le proprie carte. Annullamento? Secondo me ci sono tutte le ragioni per annullare il campionato, ma in quel caso non dobbiamo prevedere promozioni e retrocessioni. Bisognerebbe ripetere tutto, invalidando la classifica dal primo all’ultimo posto”.
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