Covid, Bolsonaro accusato di crimini contro l’umanità e altri otto reati

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Di Redazione Metropolitan

Una Commissione d’inchiesta del Parlamento brasiliano ha denunciato Bolsonaro per la sua gestione della pandemia di Covid. Il governo è accusato di aver “deliberatamente esposto” la popolazione alla contaminazione di massa. Secondo i sondaggi la popolarità del presidente è in netto calo, ma lui continua a negare ogni accusa.

Le accuse a Bolsonaro per la gestione del Covid in Brasile

La Commissione d’inchiesta sulla pandemia del parlamento brasiliano (CPI) ha approvato le conclusioni di un rapporto su Jair Bolsonaro. L’indagine raccomandava l’incriminazione del presidente per nove reati legati alla gestione dell’emergenza sanitaria. All’interno del rapporto l’accusa più grave è quella di “crimini contro l’umanità“, per aver esposto i brasiliani alla “contaminazione di massa”. Si parla anche di “prevaricazione”, “ciarlataneria” e “istigazione a delinquere”. Al termine del voto la commissione ha ricordato con un minuto di silenzio i 606mila brasiliani morti di Covid.

Nel testo si chiedeva l’incriminazione di 80 persone, tra cui ministri, ex ministri, aziende e tre funzionari figli di Bolsonaro. Tuttavia, le accuse non hanno efficacia immediata e rischiano di non ottenerla. Il rapporto dovrà infatti essere sottoposto alla procura diretta da Augusto Aras, un alleato del presidente. Per l’accusa di “crimine contro l’umanità” potrebbero invece esserci dei risvolti internazionali. Infatti, potrebbe essere discussa alla Corte penale internazionale dell’Aia.

Il presidente continua a negare ogni accusa e la scorsa settimana ha affermato: “Sappiamo di aver fatto la cosa giusta fin dall’inizio”. La Commissione d’inchiesta sulla pandemia lo accusa invece di aver volontariamente scelto di non prendere le misure necessarie per contrastare il virus. Bolsonaro ha deciso di aspettare il raggiungimento dell’immunità di gregge, sacrificando la vita di migliaia di cittadini.

Un’altra denuncia è arrivata per il ritardo nell’acquisizione dei vaccini, poiché il governo aveva preferito promuovere cure “alternative” come l’idrossiclorochina, scientificamente inefficace contro il Covid. Altro motivo di accusa riguarda la gestione della relazione tra il governo e le popolazioni amazzoniche, decimate dal virus. Per il rapporto con gli indigeni Bolsonaro è stato più volte criticato, anche prima della pandemia, a causa dello sfruttamento delle risorse naturali presenti sul loro territorio.

Giulia Panella

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