Covid e natalità in calo: lo studio

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Di Maria Paola Pizzonia

Il Covid abbatte le nascite, concepimenti in calo del 20% durante il Lockdown. Lo studio del Burlo Garofalo di Trieste.

La natalità è in calo da quando è arrivata la pandemia di Covid, e la situazione Italiana era già critica. Il dato dello studio pubblicato su Acta Paediatrica. Sebbene quindi lo studio sia limitato a un solo ospedale, ha accesso nella comunità medica una serie di campanelli di allarme. Riportiamo le informazioni dell’AOGOI.

I ricercatori evidenziano come il calo sia addirittura:

“maggiore a quello documentato ai tempi della catastrofe di Chernobyl, in cui le nascite in Italia erano scese del 5-7% in funzione della paura delle possibili conseguenze del fall-out sulle gravidanze”

Tra i principali motivi potrebbe esserci la crisi economica causata dal covid. Da essa come tutti sappiamo, deriva la preoccupazione crescente per il futuro.

Altre conseguenze collaterali della pandemia nella società:

Vediamo anche come l’isolamento, conseguenza del contenimento del contagio, faccia male alla natalità. Lo dimostra uno studio condotto dai pediatri e ginecologi dell’Irccs Burlo Garofolo” sui concepimenti durante il lockdown Covid correlato del 2020.

Secondo le analisi portate avanti dal Burlo, infatti, durante i mesi del 2020 in cui gli italiani sono stati costretti a rimanere chiusi in casa per effetto delle disposizioni normative anti-pandemia, i concepimenti sono diminuiti del 20% con una conseguente calo delle nascite nove mesi dopo che, al Burlo sono passate a 247 dalle 308 del corrispondente periodo dell’anno precedente.

Seppur limitato all’andamento delle nascite in un solo ospedale e al solo periodo considerato, il dato è talmente impressionante. Tanto più se si considera che, invece, le nascite complessive al Burlo sono in aumento dalle 1417 del 2019 alle 1474 del 2020. I dati hanno risvegliato latenti preoccupazioni nella comunità medica. Tanto che la rivista europea di riferimento Acta Paediatrica dello svedese Karolinska Institutet, ha deciso di pubblicare lo studio.

Lo studio sulle correlazioni tra Covid e Natalità:

Secondo gli autori della ricerca:

“il dato rimane impressionante, anche tenendo conto del trend in discesa delle nascite in Friuli Venezia Giulia del 4% circa. Volendo fare un confronto storico, infatti, il calo di concepimenti è molto maggiore anche di quello che era stato documentato ai tempi della catastrofe di Chernobyl, in cui le nascite in Italia erano calate del 5-7% in funzione della paura delle possibili conseguenze del fall-out sulle gravidanze”,

Cosi legge in una nota del Burlo.

Va inoltre sottolineato che nello stesso periodo preso in esame dai pediatri e ginecologi dell’Irccs triestino, non si è osservato un aumento delle nascite pretermine, dei parti cesarei né della necessità di ricoveri in terapia intensiva. 

In sostanza non c’è stato un impatto sugli esiti delle gravidanze sulla qualità delle cure. Si è invece osservato un calo delle interruzioni volontarie di gravidanza sempre nell’ordine del 20% circa.

Lo studio, pur avendo chiaramente i limiti legati a un’investigazione limitata a un solo centro, secondo Barbi

“fotografa una realtà ben definita e vuole essere uno stimolo per ricerche più allargate e riflessioni urgenti, anche alla luce della persistente incertezza generata dal perdurare della pandemia e della crisi correlata.”

Il direttore della Clinica Pediatrica del Burlo conclude poi così:

“Parafrasando Shakespeare questo è “l’inverno del nostro scontento” demografico, ma parlarne non basta, è ora di cercare rimedi”.

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Articolo di Maria Paola Pizzonia