Allo studio il nuovo Dpcm con nuove misure restrittive per contrastare il Covid. L‘obiettivo per il governo è quello di tenere aperte tutte le attività produttive e le scuole. Per questo oltre all‘obbligo di mascherine all’aperto e al chiuso sono al vaglio nuove restrizioni per contrastare l’aumento dei contagi e tutelare i cittadini senza lockdown.
Covid, le restrizioni al vaglio
Con l’aumento dei contagi da Covid e l’indice Rt superiore a 1,5 per tre settimane il governo sta studiando nuove misure restrittive da iscrivere nel nuovo Dpcm che Conte firmerà il 15 otttobre. Al vaglio costantemente i rapporti del ministero della Salute e l’indice di occupazione della terapie intensive da tenere sotto controlo per evitare un sovraccarico del sistema sanitario. Per questo il solo obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso potrebbe non bastare. Ecco perchè si stanno studiando nuove soluzioni che implichino al massimo piccoli lockdown locali per salvaguardare il funzionamento delle attività produttive e delle scuole.
Sarà dato dove è necessario il compito alle Regioni di fare ordinanze più restrittive di quelle del governo. Inoltre rapportandosi a Comuni e Regioni il governo Conte studia nuove misure per contrastare il coronavirus a livello nazionale. Una di queste potrebbe riguardare i mezzi pubblici spesso strapieni nonostante la capienza massima fissata all’80%.
Ristoranti, locali e movida
“La grande criticità correlata alle aggregazioni di persone e degli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico, particolarmente critici negli ambienti al chiuso o all’aperto durante le ore serali o durante i fine settimana, suggerendo l’adozione di misure, anche di controllo da parte di forze dell’ordine, atte a prevenirle”. È quanto fanno sapere medici e scienziati la cui preoccupazione sono soprattutto gli assembramenti. Ecco perchè il governo sta pensando ad una nuova stretta sulla movida notturna.
In particolare, oltre alla chiusura anticipata già oggetto di innumerevoli proteste, nuove restrizioni potrebbero essere discusse per locali e ristoranti. Si tratterebbe infatti di fissare un limite di capienza massima ed evitare punti di assembramento come potrebbero essere i buffet. Questo limite potrebbe scendere ulteriormente per locali adibiti a matrimoni e comunioni dove il numero degli invitati è maggiore in favore del distanziamento.