Nel decreto approvato in Consiglio dei Ministri e in vigore dal 7 aprile, nuove regole sui vaccini per il personale sanitario e strette sui i no vax. Ora si rischia la sospensione dal posto di lavoro.
Obbligo di vaccinazione
Uno dei punti più dibattuti, dopo l’approvazione del nuovo decreto in vigore dal 7 aprile, riguarda proprio i vaccini per il personale medico-sanitario. Da quanto si evince dal testo “la vaccinazione costituisce requisito essenziale all’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati”. Una stretta a tutto tondo su chi rifiuta l’inoculazione di uno dei vaccini disponibili. Il decreto infatti prevede per medici, infermieri e farmacisti l’obbligo a vaccinarsi entro il 31 dicembre 2021. E chi non accetterà la somministrazione di una fiala anti Sars-CoV-2 sarà trasferito in uffici non a contatto col pubblico e, in casi più estremi, potrebbe essere prevista anche la sospensione dallo stipendio.
Tutelare la salute pubblica con i vaccini
L’obbiettivo principale di questa nuova presa di posizione riguarda la salvaguardia della salute pubblica. “Al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza gli esercenti, le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2“. Questo quanto si apprende dal testo uscito dal consiglio dei ministri. A tutela di tutto ciò provvederanno gli ordini professionali i quali dovranno regolamentare e, in caso, limitare le derive no vax con demansionamento o sospensione.
La soluzione è vaccinarsi
La campagna vaccinale continua senza sosta. Con l’approvazione da parte dell’Aifa del vaccino Johnson & Johnson e la somministrazione dello stesso nelle farmacie, la corsa all’immunità di persona entro settembre non sembra impossibile. Nonostante i rallentamenti AstraZeneca nel Lazio, Figliuolo ha annunciato l’arrivo in Italia di quasi 1 milione e mezzo di dosi e le aspettative restano altissime. Il nuovo decreto, infatti, non fa altro che confermare la volontà del governo di spingere il pedale vaccinale per assicurare al paese tutela dal virus. La scelta di obbligare il personale sanitario a vaccinarsi, per quanto possa essere criticata, risulta una saggia conferma della volontà di ribellarsi al Covid; partendo proprio dal dove si combatte ogni giorno una guerra che dura da più di un anno.
Emanuele Battaglia