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Preso “cravattaro” di Ostia: minacce e intimidazioni a chi non pagava

Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fatto emergere il quadro intimidatorio del “cravattaro” di Ostia. Minacce e ritorsioni fisiche se le vittime non pagavano. 

Le minacce del “cravattaro” di Ostia

“Ti avviso se non porti i soldi, ti sparo su una gamba”. Questa una delle minacce che il “cravattaro” di Ostia, 51enne usuraio del litorale romano, indirizzava a chi non avrebbe pagato. Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno messo fine agli affari del “cravattaro”, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.  Il pregiudicato di Ostia è indagato per i reati di estorsione, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e detenzione illegale di armi e munizioni.

Le indagini iniziate nell’aprile 2019 

Le indagini erano state avviate nell’aprile del 2019 dalle Fiamma Gialle di Ostia, dopo una denuncia presentata da due persone, vittime dell’usuraio, che non riuscivano più a far fronte ai debiti accumulati. Il “cravattaro” aveva concesso il denaro richiesto alle vittime ma con l’applicazione di tassi di interesse mensili che variavano tra il 20% e il 25%. Le vittime si trovavano in condizioni economiche di estrema precarietà che gli impediva di accedere al credito legale, e costrette, dunque ad accettare le condizioni dell’usuraio. 

Una delle vittime è fuggita all’estero

Le intercettazioni telefoniche e ambientali sono state fondamentali; hanno fatto emergere il quadro intimidatorio del “cravattaro” che minacciava ritorsioni fisiche se le vittime non avessero rispettato le scadenze dei pagamenti. Minacce molto pesanti tanto che una delle vittime è  improvvisamente fuggita all’estero. Nel corso delle perquisizioni, i Finanzieri hanno anche rinvenuto un libro mastro dove venivano annotate tutte le somme prestate, le date di restituzione. Nel libro si ritrovano annotazioni di soldi, oggetti di valore, pistole, fucili e altre armi e munizioni. 

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